Cuntent? Concorrenza e Lady Gaga
Cuntent di come abbiamo fatto marketing?
È la domanda scherzosa che porgo ai miei clienti alla conclusione di ogni giornata di consulenza.
Cuntent? Sei contento, soddisfatto? Abbiamo lavorato bene oggi? Raggiunto l’obiettivo che ti eri posto?
La domanda è scherzosa, ma il contenuto è serissimo: la mia espressione Cuntent? è un gioco di parole derivato dal Content Marketing - marketing del contenuti – quello scritto con la O.
Al Content Marketing ho già dedicato un post spiegando che cosa è: un nome nuovo per un comportamento che chi è bravo usa da sempre, anche prima del web:
“IL CONTENT MARKETING È UNA TIPOLOGIA DI MARKETING CHE PREVEDE LA CREAZIONE E CONDIVISIONE DI MEDIA E CONTENUTI EDITORIALI. AL FINE DI ACQUISIRE CLIENTI E MONETIZZARE UN SITO WEB.
CONSIDERATO L’EVOLUZIONE DELL’INBOUND MARKETING, IL CONTENT MARKETING HA LO SCOPO DI ATTRARRE UTENTI TRAMITE LA CREAZIONE E DIFFUSIONE DI CONTENUTI PERTINENTI. TALI CONTENUTI NON DEVONO PER FORZA AVERE CARATTERE PUBBLICITARIO, MA SOLO INFORMATIVO E/O ILLUSTRATIVO.” Wikipedia
Parlare di CuntentMarketing è sì un gioco di parole, ma originato da una solida realtà: mia forte opinione è che l’obiettivo etico del marketing sia offrire agli altri delle buone ragioni per essere felici. Anche se c’è concorrenza in giro.
Questo è possibile solo con un marketing TUcentrico.
Concorrenza e azioni pubblicitarie.
La concorrenza si può vincere. Il marketing trova una delle sue applicazioni in questo: realizzare efficaci azioni per attrarre nuovi clienti o per preservare i nostri pazienti dalla lusinghe della concorrenza. Da tutti quei rompiscatole che non comprendono quanto sia desiderabile - per noi- operare senza doverci sempre confrontare con altri concorrenti. Che -per definizione- lavorano peggio di noi e attirano i clienti solo perché applicano prezzi ridicoli!
Il marketing però ci ricorda che finché c’è libero mercato vi è concorrenza: dove vi è un opportunità di guadagno vi è anche un imprenditore che interviene. I network (Vitaldent; Dental Coop; DentalPro) sono nati da imprenditori. In realtà alcuni erano nati da medici odontoiatri (ad esempio Bona), ma casi della vita hanno chiuso tutti. Perché impostare delle cliniche con metodo manageriale prevede anche una discreta competenza nel management, nella gestione indiretta.
Come si elimina la concorrenza?
Cito spesso la frase di Bernard Shaw: “per ogni problema complesso vi è sempre una soluzione semplice. Ed è sbagliata”.
Valuta quindi l’apparente semplicità della soluzione che ti presento:
La concorrenza non la sia elimina, la si batte.
La storia ci insegna che anche se l’ANDI riuscisse miracolosamente a fare chiudere DentalPro e simili, il giorno dopo aprirebbero nuove/eguali strutture a prenderne il posto e che, indipendentemente dalla qualifica del titolare - imprenditore o medico - agirebbero anche con il fine del lucro.
In una logica imprenditoriale di offrire un servizio di massa, la stessa che ha cambiato la distribuzione negli ultimi anni in molti settori: quello alimentare, dei libri, elettronico, farmacie etc.
Aree merceologiche in cui ormai il mercato è in mano ad aziende strutturate, come Esselunga o Coop, Feltrinelli o Giunti, Mediaword o Trony.
Una logica imprenditoriale che ritengo impossibile da contrastare per legge.
Il dentista che fa, chiude?
Il dentista tradizionale di certo, chiude. Il medico odontoiatra che invece capisce come il suo mestiere stia costantemente evolvendo, può ottenere ancora grandi soddisfazioni dalla sua professione.
Perché a differenza della grande distribuzione in cui tutti propongono le stesse cose, in uno studio odontoiatrico parliamo di persone, di medicina e di conseguente differenziazione tra le varie abilità.
Come ci insegnano alcune medici che sanno “immaginare” e che sono sempre con risultati positivi e anche la cantante Lady Gaga.
Cosa centra Lady Gaga con la concorrenza e con l’odontoiatria?
Molto, perché anche se tu come me le canzoni di Lady Gaga ne conosci poche, lei nei fatti è un fenomeno mondiale che ha venduto milioni di dischi/CD/downdload.
Impariamo da lei come si fa ad avere successo?
Il tutto parte dalla premessa, fondamentale ed indispensabile: se vuoi essere una star della musica devi sapere cantare, se vuoi essere un odontoiatra di successo devi innanzi tutto saper fare bene il tuo mestiere.
Oggi però questa è solo la base di partenza e non è più sufficiente fermarsi a questo, mettiti l’animo in pace: di medici odontoiatri bravi ce ne sono tanti ed eccellere dal punto di vista tecnico è diventato solo uno dei parametri per cui sei scelto dai clienti.
Gli altri sono nuovi e altrettanto importanti nella scelta.
Tornando a Lady Gaga proviamo ad esaminare perché ha avuto successo: sa cantare di certo, che è la base indispensabile –ascoltala- ma poi ha creato un personaggio differente da tutte le altre brave cantanti ma di meno successo: perché propone se stessa e il suo lavoro in modo diverso dagli altri.
Lo vedi dalla foto accanto e se cerchi il suo nome su Google scopri che ha attuato costantemente un progetto che la rendesse riconoscibile.
Questo è quello che devi fare tu: essere unico in qualcosa e farlo percepire ai tuoi pazienti clienti.
Cuntent? Concorrenza? Lady Gaga?
Ecco che queste parole si uniscono a formare un concetto facile da capire e difficile da praticare: devi essere ed agire in modo diverso dal network che ti ha aperto in zona e dal collega del palazzo accanto; se vuoi continuare a mantenere i tuoi pazienti ed essere scelto da clienti nuovi.
Devi essere migliore in qualcosa.
Il qualcosa lo sai tu, tu conosci i tuoi talenti: devi sfruttare al massimo quello in cui sei più bravo, che può essere una base tecnica -essere il miglior ortodonzista di Parma- o una imprenditoriale.
Cerchi qualcuno che ti aiuti e ti alleni in questo? Questa decisione si chiama già: azione di marketing.
Intendiamoci però, bastasse questo mio consiglio a farti duplicare il fatturato io avrei due bei problemi:
-
Non servirei più a nulla come coach e consulente di marketing
-
Darei una semplice risposta, sbagliata, ad un problema complesso
Non è così facile, per migliorare ci vogliono tempo, impegno e metodo.
In nuce però è questa è la seconda domanda che porgo a tutti i miei clienti, all'inizio di ogni consulenza di marketing: dov'è che eccelli? Qual è il tuo talento migliore?
Perché è da queste tue capacità che inizia il percorso in cui posso aiutarti ad essere unico e diverso.
E la prima domanda invece qual è?
La prima domanda, quella difficile, ha quasi sempre bisogno di molto tempo e supporto per trovare la sua vera risposta:
qual è il vero obiettivo per cui hai bisogno di me?
Non vorrei fare filosofia spicciola, ma sono i nostri desideri a portarci verso la loro realizzazione.
Il capirli, evidenziarli, vederli e sentirli che ci porta ad avere un concreto punto di riferimento verso cui indirizzare le nostre azioni.
Lascia perdere quindi la concorrenza, che non vuol dire non tenersi informati su come si muove, ma la gran parte dei tuoi sforzi indirizzala alla ricerca del tuo oceano blu.
Quell'area in cui puoi esprimere al meglio te stesso.
Non è facile, ma a far sempre le stesse cose si ottengono sempre gli stessi risultati.
Cuntent o vuoi di più?
Chiamami per un primo approccio telefonico in cui puoi spiegarmi i tuoi desideri.
Un bel sorriso vuole cura.
Parliamo di quella particolare attenzione per ogni sorriso, in tutti i suoi aspetti, a 360 gradi, ricercata all'interno dello studio odontoiatrico, ma che deve essere perseguita anche a domicilio.
Ho chiesto ad una ottima igienista di regalarmi i suoi suggerimenti per avere denti belli e sani, risparmiando soldi dall'odontoiatra.
Parlo della dottoressa Catia Antonelli, laureata in igiene dentale, che collabora con alcuni prestigiosi studi in Brescia, dove inoltre svolge la sua professione anche in autonomia .
Buongiorno Catia, ci puoi elencare quali sono gli strumenti base per una buona igiene orale?
Gli strumenti base per una efficace igiene orale domiciliare sono lo spazzolino affiancato ad un ausilio per la detersione delle zone interdentali. Aggiungo ancora l’utilizzo di un buon dentifricio, possibilmente remineralizzante e di gusto gradevole.
Oggi sul mercato troviamo spazzolini sia manuali che meccanici sempre più perfezionati, tecnologicamente studiati e di altissima qualità.
Nella pratica quotidiana è bene farsi suggerire un appropriato tipo di spazzolino dal proprio igienista dentale abilitato, che lo sceglie facendo riferimento non solo alla tipologia di persona (ad es. diverse fasce d’età), ma anche a parametri biometrici del parodonto (spesso, sottile, infiammato, ecc) nonché alla manualità e allo stile di vita di ogni singolo individuo.
Gli altri fattori importanti per mantenere una bocca sana e un bel sorriso sono la costanza di ogni giorno, il giusto tempo di spazzolamento e le abitudini alimentari corrette.
Quando consigli lo spazzolino elettrico?
Lo spazzolino elettrico ormai è più che dimostrato sia efficace e consigliabile per chiunque perché rimuove la placca batterica in zone difficili con un minimo impegno muscolare da parte di chi lo utilizza. Questo vale sia per lo spazzolino oscillante sia per quello sonico.
Lo spazzolino elettrico è un piccolo investimento per chi lo acquista, nel senso che il costo iniziale è certamente superiore a quello di uno manuale e pur suggerendolo spesso, non tutti oggi possono permetterselo, oppure molti acquistano lo spazzolino elettrico ma perdono continuità quando devono rifornirsi di testine nuove. Diviene quindi fondamentale sottolineare come il suo costante utilizzo aiuti a prevenire carie e malattia parodontale in modo scientificamente provato e ad evitare perciò cure odontoiatriche necessarie nel tempo.
Soggetti con poca manualità, con una vita frenetica, portatori di impianti e dispositivi ortodontici, soggetti di una determinata fascia di età (vedi adolescenti) e persone molto ben motivate a mantenere sani i loro denti e che vogliono fare qualcosa in più.
Questi sono fra i soggetti ai quali suggerire lo spazzolino elettrico.
Ci puoi dare qualche consiglio anche sui dentifrici?
Come per lo spazzolino anche per il dentifricio il mio consiglio è di personalizzare la scelta di un prodotto in base alle problematiche cliniche evidenti. A seconda del caso suggerisco le varie possibilità: dentifrici con fluoruro o senza, con idrossiapatite, enzimatico e così via insistendo sulla specificità. In una situazione di salute insisto più sul corretto e costante utilizzo dello spazzolino e lascio che le persone acquistino il dentifricio che più gradiscono. In commercio è disponibile una vastissima gamma di dentifrici altamente formulati per soddisfare ogni esigenza. Evitare certo i più abrasivi e per chi lo ritiene necessario quelli senza parabeni, conservanti, SLs, biossidi ecc.
Veniamo al filo interdentale, io non riesco ad usarlo e uso gli scovolini, sbaglio tutto?
Filo interdentale e scovolino sono per me due strumenti complementari, il primo controlla efficacemente la placca cariogena nel punto di contatto dei denti il secondo deterge lo spazio interdentale. La tendenza di tutti è quella di utilizzare lo spazzolino quotidianamente e saltuariamente uno strumento interdentale. Anche per questi strumenti l’importante è la continuità dell’utilizzo, quindi lo strumento deve essere pratico e comodo e solitamente lo concordo basandomi anche sulla dentatura e i suoi spazi.
Gli idropulsori sono una soluzione alternativa?
Personalmente scoraggio le persone all’utilizzo dell’idropulsore classico per la probabilità che in presenza di infiammazione gengivale la placca venga spinta nel solco gengivale provocando ulteriori problemi parodontali. So anche che anche in questo campo la tecnologia ha studiato dispositivi molto rispettosi ed efficaci. Ma lo vedremo nel tempo. Certo è che l’idropulsore è facile ad essere utilizzato e la sensazione percepita è di bocca fresca e pulita.
E i collutori servono veramente?
Vorrei distinguere i collutori in diverse categorie che hanno differenti, principi attivi come clorexidina, olii essenziali, altri antibatterici, fluoruri ecc. Ogni tipo di collutorio andrebbe consigliato da un professionista del settore e il suo tempo d’utilizzo concordato sulla necessità individuale.
Scoraggio l’utilizzo quotidiano e prolungato nel tempo di ogni tipo di collutorio e considero la normale ed equilibrata produzione di saliva molto efficace e insostituibile. Quindi è bene effettuare in ogni persona un’attenta e scrupolosa indagine salivare, a livello quantitativo e qualitativo e ricercare le cause di eventuali anomalie.
Grazie Catia, per cui applicando queste tecniche … niente più dentista?
Ciò che ho potuto raccontarvi in queste poche righe è solamente una guida generale da seguire. Nella realtà esistono tanti fattori che rendono insufficienti questi punti fermi, come ad esempio il fumo, le malattie sistemiche, l’ambiente in cui si cresce e tante altre variabili ancora. Solo una piccola percentuale di popolazione va regolarmente dal dentista o dall’igienista e la prevenzione delle malattie del cavo orale nel nostro paese non viene efficacemente concretizzata, quindi c’è ancora tanto tanto da fare.
Ogni quanto è consigliabile effettuare una buona igiene professionale?
È buona regola almeno una volta all’anno sottoporsi ad un controllo odontoiatrico oppure rivolgersi ad un igienista dentale e conseguentemente all’odontoiatra di riferimento.
La personalizzazione degli intervalli dei controlli di igiene professionale è doverosa.
L’ultima domanda te la faccio sottovoce, ma come fanno i low cost a farti spendere così poco per un igiene orale?
Sono convinta che la fase di inizio di un low cost sia spesso un operazione di marketing progettata e preventivata. Proporre la seduta di igiene a costo quasi pari a zero credo sia uno specchietto per attirare clientela.
Per questo dico che la prevenzione come necessità e il prendersi cura di ogni persona con una qualità crescente delle prestazioni siano lo zoccolo duro di ogni studio o centro odontoiatrico che usa testa e cuore verso i suoi pazienti.
Ciò che per me è più gravemente sottovalutato è il tempo dedicato dagli operatori alla seduta di igiene.
Un’ora per l'igiene orale è più che stretta.
Parte del tempo deve essere dedicata dialogando e comunicando con il cliente: per motivare, istruire, informare ed insegnare, solo dopo questa fase motivazionale si procede ad effettuare correttamente l’ablazione del tartaro e della placca batterica. Preceduta da una analisi della bocca ed attuata attraverso l'utilizzo di strumenti sia ultrasuonici sia manuali.
Il paziente che si è sottoposto a questo trattamento deve percepire, primo la sua bocca ben pulita e secondo deve essere in grado di mantenerla nel tempo seguendo le indicazioni dello specialista.
Spesso non viene fatta attenzione a questo tempo e la seduta di igiene viene proposta in mezz’ora. Insufficiente per fare correttamente un’igiene professionale.
Sul costo si potrebbe discutere a lungo.
Un buon e semplice consiglio: controlla e accertati sempre che sia un laureato in igiene dentale che si prende cura di te e fidati della sensazione che ti lascia la tua bocca, deve essere di una piacevolezza.
Una sensazione che vorrai mantenere e a cui non riuscirai a farne a meno.
Grazie Catia sei stata più che esauriente e credo avrò molti amici che mi ringrazieranno per i tuoi consigli.
Grazie a te. Come ripeto, c’è effettivamente molto da fare ancora per portare un accento luminoso su ogni sorriso e in questa intervista mi avete dato l’occasione per esprimere ciò in cui credo fermamente e ogni giorno sostengo. Grazie ancora
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