Ortodonzia: ne parlo con il professor Di Blasio

profilo-di-blasioHo conosciuto il professor Alberto Di Blasio per il suo invito cortese: tenere una docenza sul marketing in odontoiatria, durante il Master di Estetica Periorale di II° livello che dirige a Parma.

In realtà Alberto è un luminare della ortodonzia -che insegna da anni a Parma- con una casistica di oltre 7.000 casi risolti, è inoltre autore di alcuni libri che sono di testo in varie università e nel suo curriculum sono presenti oltre 90 pubblicazioni. Di ortodonzia se ne intende!

Essendo io il felice genitore di Gaia – giovine adolescente- ho chiesto spudoratamente alcuni consigli al professor Di Blasio, che poi si sono trasformati in questa intervista sull'ortodonzia. Sono domande di un padre, che di certo saranno utili a tutti i genitori.

Buongiorno professor Di Blasio, la prima domanda è semplice:

A che età è meglio fare il primo controllo ortodontico?

In presenza di patologie complesse la prima visita va fatta prestissimo, a volte anche alla nascita. Nei casi “normali” sarebbe bene comunque vedere i bimbi verso i 4-5 anni. Non è frequente dover intervenire così presto, tuttavia il vantaggio di scoprire precocemente eventuali anomalie dentali o della crescita del viso è a volte cruciale. Quando poi non vi dovesse essere motivo per un trattamento così precoce, lo specialista sarà ben lieto di programmare soltanto controlli regolari di crescita.

Bisogna partire così presto con l’ortodonzia?

Dipende dal tipo di problematica. Ai miei studenti ricordo spesso una frase di R. Ricketts –un luminare della moderna ortodonzia- che consiglia:

“Prima esegui la cura e più il viso si adatterà ai tuoi ideali, più tardi lo fai e più sarai tu a doverti adattare ai problemi del viso del tuo paziente

Per cui: una visita precoce è sempre consigliabile. A volte diventa la programmazione di una cura futura ma spesso è solo un controllo rassicurante.

Possono quindi passare degli anni prima di iniziare la cura?

Certo! In molti casi ci pensa “mamma natura” e quello che poteva sembrare un problema si risolve da se. Tuttavia meglio tenerlo sotto controllo: lo specialista in ortognatodonzia sa bene quali sono i problemi che tendono a risolversi da soli e quali invece possono peggiorare con la crescita. Può quindi spiegare bene ai genitori la situazione reale e fornire loro le indicazioni su come agire in futuro: se e quando fare un ulteriore controllo ortodontico.

In cosa consiste il primo controllo?

Nel mio studio - Centro Medico Di Blasio a Parma- la visita consiste nella compilazione di una cartella clinica, alla quale segue un colloquio approfondito per comprendere la storia del paziente ed eventuali trattamenti precedenti, se è un caso complesso inviatomi da un collega. Segue la visita facciale e quella del cavo orale che permettono di capire se esiste qualche problema che vada ulteriormente approfondito tramite esami radiografici. Quando si reputa utile si stabilisce un secondo appuntamento, in cui vengono rilevate le impronte delle arcate dentali, le foto facciali e dentali e le radiografie necessarie (in genere la “panoramica” del cavo orale e la teleradiografia, visione radiologica dell'intero viso). Sulla base di questi dati lo specialista fonda la diagnosi, le previsioni di crescita del viso ed infine redige un piano di cura che viene illustrato al paziente (o ai genitori).

Direi che la diagnosi è fondamentale?

La diagnosi è il 90% del mio lavoro. Una diagnosi errata porta anche il medico più attento a non poter risolvere i problemi dei propri pazienti. Una diagnosi corretta offre già da se ampie possibilità di risolvere ottimamente il caso.

Domanda maliziosa, ma come faccio a capire se la diagnosi è corretta?

Purtroppo è solo una questione di fiducia, una cura ortodontica dura anni ed i risultati si intravedono e consolidano solo con il tempo. Vi sono però vari modi per capire se la tua fiducia è ben riposta.

Primo: scegli sempre di affidare tuo figlio ad uno specialista in ortognatodonzia! Poi informati, chiedi a chi è stato già curato da lui in passato, controlla il suo curriculum professionale e didattico –oggi internet fornisce tantissime notizie in merito- e cerca di capire come opera. Un esempio di metodologia di lavoro è il codice etico che ho voluto per il mio centro.

L’ortodontista è uno specialista “speciale”?

Si, legalmente ogni odontoiatria può effettuare delle cure ortodontiche, ma solo l’ortodonzia e la chirurgia orale prevedono ulteriori tre anni di specializzazione post laurea. Infatti la materia è troppo complessa per potersi esaurire nel corso di laurea in odontoiatria. Anche nella mia attività universitaria, durante questo percorso di studi, insegno la metodologia di diagnosi e in generale di terapia. Tuttavia il neolaureato non è ancora in grado di gestire concretamente un caso prima di aver ulteriormente approfondito in senso teorico e pratico la materia.

Allora è semplice: basta guardare se ha appeso il diploma di specializzazione?

Quasi, perché io parlo di diploma ufficiale –quello universitario- di specializzazione triennale non di attestati di frequenza che purtroppo alcune aziende private concedono con solo pochi giorni di corso. Aggiungerei anche che un professionista, anche se specializzato, non raggiunge la piena maturità clinica prima di 10-15 anni dalla specializzazione proprio a causa della complessità della materia. Infatti le tecniche che occorre conoscere sono molteplici e ognuna richiede alcuni anni di apprendimento. Per esempio non è raro che io utilizzi tecniche differenti all'arcata superiore e inferiore o addirittura in aree diverse della stessa arcata. Questo agire prevede lunghi studi e competenza.

Ulteriore domanda maliziosa, ma la tecnica Invisalign non risolve tutto?

Per “tecnica Invisalign” si intende l’utilizzo di mascherine invisibili in sequenza per ottenere movimenti ortodontici progressivi. In ortodonzia ogni tecnica ha pregi e difetti e lo abbiamo già detto, lo specialista deve conoscerli per poterli proporre quando vantaggioso e sconsigliare in caso contrario. Questa tecnica, assieme alla cosiddetta “linguale”, ha il vantaggio di essere molto rispettosa dell’estetica del paziente, ma come tutte le altre va consigliata solo in casi precisi: quando sia adeguata a risolvere completamente il problema per il quale la persona ricorre al medico.I

Soluzione facile e semplice, all'apparenza!

Certo, ma come ho letto nel tuo libro:

Ogni problema complesso ha una risposta semplice. Che spesso è sbagliata.

A volte esistono soluzioni ortodontiche semplici per problemi complessi, ma purtroppo questo accade di rado. Anch'io a volte consiglio le “mascherine”, quando non ho particolari difficoltà da risolvere, ma ovviamente molto meno nei i bambini e più spesso negli adulti.

Ortodonzia anche per adulti?

Si certo, per gli adulti l'ortodonzia è scelta terapeutica che spesso non è motivata da esigenze funzionali ma ha soprattutto ambizioni estetiche. Penso che la motivazione estetica sia assolutamente legittima, anche se spesso il paziente quasi avverte il pudore di richiedere al medico “la bellezza”, come se il medico dovesse risolvere solo “la malattia”. Così non deve essere: se un inestetismo viene vissuto con disagio questo va, quando possibile, assolutamente rimosso per permettere alla persona una piena situazione di benessere psicologico oltre che fisico.

Questa affermazione mi piace molto!

Lo immagino, tu come consulente marketing di Poiesis –l’associazione scientifica che riunisce gli odontoiatri che effettuano l’estetica periorale- ed io come direttore dell’unico Master in Italia in estetica periorale, siamo oggettivamente degli innovatori.

Nel Centro Medico Di Blasio – che dirigo a Parma- quasi sempre l’ortodonzia per adulti è completata dall'intervento medico-estetico sul viso. Che ovviamente effettua uno specialista apposito, un docente presso il Master universitario.

Grazie professore peccato che Parma sia un po’ lontana da Verona ma i consigli che mi hai dato sono preziosi davvero.

Grazie a te, fortunatamente tua figlia non ha grandi interventi da effettuare, guarda invece questa foto.

 

profilo preA volte gli interventi sono veramente complessi, questo ad esempio è un caso di una paziente inviata da un collega di altra città, come spesso mi capita. La mia casistica, molto densa di casi gravi provenienti da tutta Italia, non è quella di un normale specialista, però devo confessarti che è molto stimolante risolverli.

profilo postOggi questa ragazza ha una dentatura funzionale ed un viso armonico, il caso è felicemente risolto.

Woow, direi di sì: ha ragioni ottime per essere felice!

Grazie ancora per l'intervista Alberto e congratulazioni sincere.

 

 

Per contattare il professor AlbertoDi Blasio o conoscerlo meglio dai un occhiata nel suo sito - molto professionale-  dove spiega un sacco di cose in ortodonzia, da cos'è una malocclusione a cosa fare quando vi è un forte “affollamento” dei denti in tuo figlio.

Informazioni chiare e semplici, in cui si vede la vera competenza (io diffido sempre da chi usa paroloni).

Altre informazioni sulla mia specialità –il marketing- le trovi invece nei post del mio sito o acquistando il libro:

Marketing per iniziare a farlo

L’ho scritto e pensato per un neofita, però ambizioso, con il desiderio di capire cosa significa davvero la parola marketing e come applicarlo gli possa essere utile.


buono il marketing

Mhhh buono il marketing

Utilizzando una famosa espressione di qualche anno fa -pronunciata dall’omino con i baffi Bialetti- nel blog precedente avevo scritto che seembra facile iniziare a fare marketing in uno studio odontoiatrico.

Le cose belle o buone non sono facili da realizzarsi e ti assicuro: è buono il marketing. Ma solo se fatto bene.

Buono il marketing.

Il marketing è un ottimo nutrimento al tuo successo, ma solo se eseguito con metodo e competenza. Perché il marketing non è "avere delle idee", ma è una professione con precise regole e come tale ha bisogno di studio prima e pratica poi.

Ideale è quando sia nella formazione sia nella attività pratica hai al tuo fianco dei maestri in gamba ad aiutarti, ma ancor di più ad insegnarti. Questo è il mio mestiere quando faccio il consulente per le aziende commerciali. Invece quando con il blog mi rivolgo all'odontoiatra  o all'odontotecnico, mi esprimo con un linguaggio diverso. Ben sapendo che l'odontoiatra non è un esperto, ma un professionista che utilizza il marketing come un supporto alla sua attività principale. Capendo che ha come suo obiettivo conoscere il vocabolario del marketing, non farne professione. Mi spiego con un esempio: quello dell’ortodonzia.

È raro che uno studio generalista abbia al suo interno un’ortodontista in modo organico, quasi tutti si avvalgono di un consulente esterno. Mantenendo il rapporto one-to-one con il paziente, ma delegando l’operatività.

Tutti gli odontoiatri però conoscono le basi fondanti della ortodonzia. Sanno riconoscere una seconda classe o capire le malformazioni più comuni: è una competenza di base che aiuta a comprendere il caso ed individuare a grandi linee come poi agirà lo specialista.la copertina del libro

Con il marketing è la stessa cosa, alcune delle sue basi sono dettate dall'esperienza:  scriversi chi sono i clienti e richiamarli  dopo sei mesi che non li risenti è azione di marketing. Seppure a livello basilare.

Interventi più profondi esigono competenze ed attività più complesse. Il mio libro, se vuoi una base culturale per iniziare a cercare la tua strategia, ma anche i post che pubblico sul sito ed ovviamente i corsi, hanno questa funzione: farti capire le regole del marketing. Darti uno strumento con cui – se e quando scegli di avere un esperto al tuo fianco- poter capire la bontà e l’efficacia dei suoi interventi.

Questo è il secondo di tre post dedicati a spiegare cosa intendo con: iniziare a fare marketing TUcentrico.

Il post precedente

Prima di proseguire puoi rileggere il post precedente, o ricordarti che spiegava le linee guida del libro. Una serie di volumi da me ritenuti fondamentali per la mia crescita professionale ed umana.

Quello di P. Kotler ci ricorda che -come tutte le scienze- anche il marketing si evolve e che il web è una rivoluzione epocale nelle strategie di comunicazione verso i clienti. La analisi transazionale di T. Harris ci aiuta a capire perché facciamo certe cose e cosa ci spinge a farle. Mentre G. Nardone -psicoterapeuta italiano- ci ricorda una verità da tenere sempre presente:

Sun Tzu con la sua arte della guerra è invece fulcro di un argomento che mi sta molto a cuore: la formazione del personale.

La storiella istruttiva

A tale proposito, un caro amico di recente mi ha ricordato questa storiella:

“Ma perché –dice un imprenditore ad un amico- tu non fai mai formazione sui tuoi dipendenti?

Perché costa un sacco di soldi –gli risponde questo- e quando sono bravi la concorrenza me li ruba.

Sai  perché io invece cerco sempre di formarli al meglio? -replica il primo-  Perché non voglio avere un collaboratore che resta con me solo perché non lo vuole nessun’altro”

Stesso argomento: lo staff, due visioni opposte per affrontarlo. Nella prima è considerato un problema nella seconda un’opportunità.

Open your mind

Tenere la mente aperta è l’insegnamento fondamentale che ho ricevuto dal mio amico e primo coach –Pietro Bestaggini- e dai maestri autori di libri e saggi che mi hanno formato.

Uno di loro è sicuramente Edward de Bono, colui che ha inventato la definizione “pensiero laterale” e codificato ottime tecniche per esercitare la propria creatività. Questa è una tra le cento citazioni che avrei potuto proporti:

In sostanza: un progetto meraviglioso su come triplicare la clientela e decuplicare il guadagno non è un granché finché rimane allo stato di idea.

Bisogna renderlo fattibile.

Io che in diplomazia non sono molto abile li deludo sempre i potenziali clienti che si aspettano da me frasi tipo: “obiettivo del primo anno è un aumento del fatturato del 50%, aumento del reddito del 70% e abbattimento costi del 25%”.

Non perché siano cose impossibili ma perché -tra gli altri cento- richiedono alcuni parametri di base indispensabili per farle funzionare:

  1. Devi investire tanti soldi: sicuramente nell'ordine delle migliaia di euro.

  2. Devi sapere che stai creando un impresa e non puoi più essere solo un odontoiatra

  3. Devi cambiare, per ottenere risultati diversi bisogna effettuare azioni diverse

Vuoi diventare un network odontoiatrico? Il marketing hub di IdeaDana, con cui collaboro, ti può essere di molto ausilio, ma fidati di E.De Bono –anche di me che sono persona seria- e ricordati che avere un’ottima idea è importante, ma è sulla capacità di realizzarla che si gioca il suo successo.

Strategia.

Questo lo dice in altro modo anche Seth Godin, un reuccio – ok stakeholder, che fa più figo - in ambito di web marketing:

Il filo che lega i due concetti è nella “strategia” parola di cui corro il rischio abusare ma che è fondamentale quando ti poni di fronte ad un progetto.

Prima di formare, devi sapere che forma dare.

Questo aforisma lo utilizzo nei miei corsi e riguarda il team, ma è applicabile anche al concetto di strategia: hai chiara la forma che vuoi dare al tuo studio? Su cosa è basato e su cosa invece vuoi si fondi?

Sul prezzo o sull'eccellenza operativa? Sulla tua capacità empatica con i clienti o sull'organizzazione meticolosa? Sui tanti servizi o su un solo servizio ma di qualità unica?

La base per “dare forma” a uno studio di successo è: capire quali architravi, mattoni, struttura lo reggeranno.

Componenti che a volte possono essere anche molto distanti-apparentemente- dalla loro funzione di base.

Di avere scritto anche un libro sul marketing l’ho già ripetuto, ma lo sai che quello è il mio secondo libro (antologie escluse)?

Poesia.

Il primo che mi hanno pubblicato è stato un libro di poesie, cosa che probabilmente non è usuale per chi fa il mio mestiere.

Non ti appioppo una delle poesie che lo contengono, solo un breve aforisma:

Perché dunque ho inserito il mio libro tra i libri importanti? Perché è mio. Ovvero è una parte del mio essere che esiste e che posso o reprimere o gestire. Meglio la seconda.

Fallo anche tu: lascia spazio alla cosa che ti piace tanto, scoprirai che la felicità provata non solo ti fa stare bene, ma anche lavorare meglio.

Che è esattamente un obiettivo di marketing.

Psicoterapia.

La psicoterapia ha dato molto al marketing –pensiamo ultimamente alla PNL- e quindi capirne meglio alcuni aspetti è importante.

Qui il discorso è lungo e complesso, però una cosa ti suggerisco: se vuoi approfondire davvero un tema vai alle fonti, non fermarti ai divulgatori.

Le fonti della PNL sono ad esempio i signori che l’hanno inventata R.Bandler e J.Grinder e non illuderti sia una lettura facile. Questo è un brano  tratto dal loro libro La struttura della magia

Capisci perché è buono il marketing? E perché è un mestiere da professionisti?

Il prossimo post.

Grazie per l’attenzione e appuntamento al prossimo post dove parleremo di cosa vuol dire essere capo o leader, imprenditore o manager. Dei problemi e di come si superano, ma anche di come si riconoscono.

A presto,

Gaetano


Iniziare a fare Marketing? Seeembra facile!

Il marketing potenzia il tuo talento: meglio iniziare a farlo.

Perché ho scritto “Marketing per iniziare a farlo”.

C’era una volta tanto tanto tempo fa un giovane sognatore che desiderava fare il “maestro”, quello di scuola: gli piaceva l’idea di aiutare i ragazzi ad imparare a leggere, scrivere e capire. Aiutarli ad iniziare la loro ricerca verso la bellezza della conoscenza.

Poi non è andata così, ma la formazione è sempre stata comunque parte integrante della mia vita professionale, sia a livello aziendale sia come coach ai professionisti.

Su questo piacere costante dell’imparare, capire ed insegnare è cresciuto il libro Marketing per iniziare a farlo: il succo di studi e pratica professionale, che mi hanno aiutato a vivere meglio e con successo.

Il libro è basato soprattutto sulle domande, sui problemi e sui desideri che mi sono stati esposti in cento e più corsi di comunicazione convincente e di marketing che ho effettuato negli anni. Le soluzioni che propongo derivano invece da una lunga e concreta attività di marketing in azienda, in cui la teoria è bene accetta, ma la pratica lo è di più.

Comunicazione convincente e marketing sono due facce di una stessa medaglia: quella della creazione di un valore aggiunto.

Cosa intendo per valore aggiunto?

Quel qualcosa in più che devi possedere se vuoi essere diverso e distinguibile tra chi fa il tuo stesso mestiere. Ancor più quando la concorrenza diventa una follia, una folla.

Per iniziare a spiegarti meglio cosa troverai nel libro, di seguito - ed in un successivo post- ti inserisco una citazione da ognuno dei testi che ne fanno da architrave. Comprenderai cosa mi ha colmato animo, testa e cuore quando li ho letti e ancora di più quando ne ho elaborato ed applicato i concetti. Confido che siano anche per te per te uno stimolo alla riflessione.

Lieto se acquisterai il libro o ti avrò discente ad uno dei miei corsi individuali o pubblici, ma la cosa fondamentale è riuscire a condividere con te la necessità ed ancor più il desiderio del miglioramento costante. Del non fermarsi alle competenze o anche al successo di ora, ma rendersi conto che ogni giorno è migliore se diventiamo più competenti.

Iniziamo dunque: primo capitolo - libro e quindi citazione.

Una buona notizia è che il marketing non morirà mai, ma cambierà di continuo. Mettendo sempre in discussione le cose che abbiamo appreso e diamo per scontate”

marketing dalla A alla ZL’ha scritto il padre del marketing moderno: Philip Kotler.

La frase è vera anche in senso lato: moltissime professioni – odontoiatria inclusa - se le guardi in un’ottica generazionale sono cambiate enormemente. Mettendo in difficoltà chi questo cambiamento non lo ha capito o addirittura lo ha osteggiato.

Il web marketing

In particolare il marketing ha subito una rivoluzione epocale: si chiama web, quello strumento fantastico che consente di contattare il paziente/ il pubblico/ la clientela con una velocità ed efficacia impensabili fino a pochi anni fa.

Questa rivoluzione ha pochissimi anni -il web è un ragazzo del ’91- ma ha cambiato radicalmente l’approccio tra chi compra e chi offre un prodotto o un servizio. Offrendo ai primi -i clienti- una varietà di offerta sbalorditiva ed ai secondi -commercianti o professionisti- un approccio diretto a basso costo e alto impatto.

Non comprendere la dirompente novità del web è errore fatale per chi vuole continuare ad essere protagonista sul mercato. Senti scricchiolare o addirittura cedere quello che andava bene in passato? Allora occorre effettuare una seria analisi critica, per aggiustare o migliorare le cose.

“Mettersi sempre in discussione” è una massima che consiglio a tutti coloro che non vogliono fermarsi ai bei tempi, ma iniziare a farne ancora e di migliori.

Un ausilio al marketing: l'approccio psicoterapeutico

“Il presente volume è il frutto di una ricerca tesa a rispondere agli interrogativi di coloro che chiedono fatti concreti in risposta alle loro domande."

harrisQuesto invece è Thomas Harris un ottimo divulgatore della Analisi Transazionale.

Il testo è nato ad uso degli psicoterapeuti, ma il sapere “perché facciamo certe cose” ci è estremamente utile a capire prima noi stessi e poi gli altri. Fattore che si trasforma facilmente in: dare loro quello che davvero desiderano.

E chi meglio di una persona contenta torna da noi? Scherzosamente nei miei corsi definisco questo tipo di rapporto come logico effetto del Cuntent?Marketing, un marketing etico che si pone come obiettivo il raggiungimento di una relazione Io sono OK-Tu sei OK.

Rileggi la citazione che è lunga, le parole chiave, sono:

  • Ricerca, noi dobbiamo andare verso il cliente, non lui da noi

  • Fatti concreti, perché è quello che noi vogliamo, o no?

Offrire fatti concreti alle risposte dei pazienti non è facile, ma doveroso, come ci ricorda l’autore della nuova citazione, un italiano, Giorgio Nardone:

Troppo spesso, di fronte ad un problema, si ha la tendenza a cercare la spiegazione piuttosto che la soluzione.

NardoneIl mondo è pieno di persone che ti sanno spiegare ottimamente gli errori tuoi e degli altri, il perché dove e quando hai sbagliato. Sono molti di meno quelli che dicono: “bene questa è la situazione, come la risolviamo?”

Edward De Bono afferma che esistono i describers – coloro che spiegano – ed i doers: coloro che fanno. Nel mio biglietto di visita vi è scritto: Coach & Problem Solver, a chiarire subito qual è il mio approccio: quello di chi ha come obiettivo il risolvere i problemi!

Da Nardone ho preso il termine: Strategico Breve, on cui definisco le mie consulenze presso gli studi odontoiatrici. Come si evince anche da un suo libro, Nardone definisce il suo tipo di approccio psicoterapeutico come Terapia Breve Strategica. L’obiettivo è trovare soluzioni concrete ed in tempi brevi. Utilizzo anch'io lo stesso concetto applicato al mio operare: propongo ormai solo Marketing Strategico Breve.

Pochi incontri, una diagnosi condivisa e poi si risolve.

Desideri conoscere meglio questa mia strategia funzionale? Desideri parlarmi di te e degli obiettivi che vuoi raggiungere nella tua vita professionale? Contattarmi è la parte facile, il resto sarà di certo molto stimolante.

La Storia insegna

Con la prossima citazione facciamo un salto all'indietro di millenni, è del saggio Sun Tzu, un generale cinese vissuto probabilmente nel V° o VI° a.C.

“Se i governanti sono umani e giusti, condividendo con il popolo prosperità ed traversie, i soldati saranno fedeli ed unanimi con le finalità del governo”

Sono stato governante molte volte e capito la potenza e capacità di un team capace ed affezionato. Infatti all'argomento ho già dedicato molti post ed altri ne seguiranno. Perché è fondamentale non essere soli di fronte alle avversità o impegni che ci si pongono innanzi.

Sun Tzu non era un proto-hippy da “fate l’amore e non la guerra”, anzi era un generale, per cui addestrato a combattere. Essendo però un Grande generale teneva nel massimo riguardo il concetto di gruppo unito.

In cui non comanda il capo ma il leader riconosciuto.

Questo post si è molto dilungato e spero che di messaggi utili ne siano stati inseriti in abbondanza. Nel prossimo proseguirà la nostra raccolta di aforismi e di concetti contenuti nel libro, adesso concludo immodestamente con un mio aforisma:

Non puoi formare se non sai che forma dare

libro marketing per iniziare a farloNon puoi formare te stesso se prima non definisci cosa vuoi diventare.

“Marketing per iniziare a farlo” ti spinge a ricercare la forma che vuoi dare al tuo lavoro ed alla tua vita.

Quando lo acquisti prenditi il tuo tempo e studialo con calma: capire e cambiare è difficile, ma meraviglioso.

A presto con altri contenuti del libro: creatività, magia e cambiamento, concetti indispensabili per un marketing efficace.

Grazie per avermi letto.

Gaetano

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Erano 100, ma ora ho solo 3 copie.