Il coach è quantico
Questo è il terzo dei post basati sui principali strumenti di formazione
- Libro o e-book se non sei un boomer come me
- Corso interaziendale, ovvero insieme a altre persone
- Coaching individuale
Nei post precedenti ho dato consigli sui libri e sui corsi, oggi scrivo di coaching.
Premessa
Il termine coach deriva dal nome inglese per definire il conducente di carrozze, che aveva due competenze acquisite:
- Sapeva come guidare la carrozza
- Conosceva la strada per il punto d’arrivo
Traslando la metafora il coach utile per un imprenditore è un manager che prima di tutto sappia guidare la “macchina azienda” ovvero che abbia formazione, cultura esperienza di management per controllare e far virare nella giusta direzione i vari reparti aziendali.
Inoltre il coach deve saper comprendere l’obiettivo dell’imprenditore, la strada che desidera intraprendere, ove vuole arrivare.
In realtà l’intervento di un bravo coach è di per se provvisorio, infatti il suo compito principale, oltre al risolvere i problemi immediati, è quello di creare metodo e cultura all’ interno dell’azienda in modo tale che il team sia autonomo, che il suo servigio non serva più.
O torni utile solo ogni tanto in particolari situazioni di difficoltà o dubbi.
Famoso e veritiero quel proverbio, pare di origine cinese, che consiglia di insegnare a pescare.
Cosa fa un coach per te
Io mi definisco coach nella sua accezione più semplice: colui a cui dici dove vuoi andare e ti ci guida, spiegandoti passo per passo la strada percorsa ed il funzionamento della “macchina azienda”.
Con l’obiettivo di aiutarti a renderti indipendente e diventare autonomo non solo nella praticità operativa, ma soprattutto nella capacità gestionale.
La praticità operativa è composta da nozioni, regole, procedure che nascono dalla molteplici esperienze passate, la capacità gestionale invece si acquisisce quando la propria competenza evolve in un'autorevolezza percepibile.
A chi serve un coach
Per me è stato indispensabile avere dei coach, che con generosità si sono messi al mio fianco, a remare con me nel fiume tempestoso dei miei desideri.
Un paio mi sono stati Maestri, li cito sia nel primo libro "Marketing per iniziare a farlo" sia nel secondo "Marketing TUcentrico"
Un coach è di lieto ausilio a chi vuole crescere, effettuare un salto quantico dalla prassi quotidiana verso una possente espressione dei propri talenti.
Quelli che nel migliore dei casi ti porteranno alla tua meta:
Nel mio caso la passione professionale si è sublimata nella elaborazione del "Marketing TUcentrico" e nella sua proposizione concreta con il nuovo libro.
In conclusione
Affidarsi ad un coach per qualche mese, io la definisco consulenza strategica breve, ti permette di risolvere subito i vari problemi tecnici che impediscono alla tua azienda di spiccare al volo, togliere i freni che la bloccano, dare strumenti e convinzione al team.
Questi però sono i dettagli facili, quelli tecnici sono sempre i problemi meno complicati: il fatturato ed i clienti dopo un buon intervento aumentano sempre.
La vera utilità di un coach al tuo fianco e capire qual è la meta non dell’immediato, ma del tuo futuro professionale.
Per indicarti cosa ti serve per raggiungerla e darti strumenti e competenza per proseguire in gioiosa autonomia.
Ultimo consiglio, per scegliere il coach giusto per te devi fare due cose:
- Guardare il suo CV su LinkedIn, per capire se è competente
- Fidarti del tuo istinto, dopo averlo conosciuto: deve piacerti
Di norma la seconda cosa è la più importante perché ormai la scienza ce lo conferma: non è vero che l’istinto è incoerente, anzi spesso legge le persone meglio della ragione.
A presto sentirci,
Gaetano
L'incompetenza costa assai
Faccio un corso o mi prendo un coach?
Questo è il secondo di tre post basati sui principali strumenti di formazione
- Libro o e-book se non sei un boomer come me
- Corso interaziendale, ovvero insieme a altre persone
- Coaching individuale
Nel post precedente ho dato consigli sui libri oggi parlo di corsi.
Premessa
Il post è indirizzato soprattutto agli imprenditori, titolari di studio odontoiatrico, e manager, dental office o clinic manager (per me sono sinonimi).
Ad un imprenditore il corso serve soprattutto per conseguire due risultati indispensabili in quest’area della sua professione:
- Conoscere gli strumenti imprenditoriali
- Acquisire l’autorevolezza del leader
Gli strumenti imprenditoriali
Il leader di un’azienda deve avere una visione globale della sua società, che tipicamente è composta da queste aree:
- Vendita (chiusura preventivi
- Marketing (ricerca pazienti)
- Risorse umane (ricerca, selezione, formazione del team)
- Logistica (gestione acquisti e magazzino)
- Amministrazione e controllo di gestione (conti in ordine).
Ovvio che in un’azienda strutturata ognuna di queste aree ha un manager specializzato, ma questo sarebbe impensabile nel normale studio odontoiatrico che viaggia con fatturati mediamente dai 300mila euro al milione.
Per questo la gestione operativa delle risorse umane, il marketing plan ed il CDG di solito vengono gestiti in outsourcing, con il supporto di specialisti esterni, mentre all’interno l’imprenditore mantiene la figura del DOM, che opera:
- nell’ambito commerciale,
- nella gestione funzionale dello studio e
- nel marketing operativo.
NB L'immagine sottostante rappresenta sinteticamente (ogni argomento ha poi varie categorie) il percorso formazione di una nuova DOM, non esperta del dentale.
E' un percorso potente di formazione che ho più volte organizzato e gestito con ampia soddisfazione del cliente (spesso è meglio formare una persona capace senza competenza settoriale, che impegnarsi nel contrario).
L’autorevolezza
L’autorevolezza è ben diversa dall’autorità, che è decisa dall’alto e quindi imposta e subita.
L’autorevolezza si basa sul riconoscimento che il team ha delle tue capacità e competenze e sulla conseguente spontanea accettazione della tua guida.
L’autorevolezza deriva inoltre dalla consapevolezza interiore che il proprio ruolo è basato su una competenza superiore a quella del team.
Per un imprenditore essere autorevole non significa essere il più bravo nel fare, ma:
il migliore nel prendere decisioni.
Le decisioni migliori sono quelle basate sulla capacità di comprendere i problemi altrui, di ogni area è importante capire il “linguaggio”, per inglobarlo in una visione che delega il fare ordinario per impegnarsi a progettare il futuro.
Ripeto in modo sintetico quanto espresso poco prima: qualcuno può essere più bravo di te nel fare quotidiano, nessuno lo è nel decidere.
Nell'indicare la strada da seguire.
Parere personale
I corsi, controllo di gestione escluso, sono più utili ai DOM che agli imprenditori, per loro è assai più produttivo un coach: colui che insegna ad essere indipendente.
Ne parlerò nel prossimo post.
Per il DOM invece i corsi sono indispensabili perché rilasciano le informazioni tecniche sul come fare.
Troppo spesso, altro argomento che mi rendo conto ripeto in tanti scritti, negli studi odontoiatrici vige il dilettantismo, manca la competenza professionale: che si assume solo abbinando all’esperienza anche un’adeguata formazione esterna.
Se il tuo DOM è bravissimo a chiudere i preventivi, diventerà fenomenale dopo aver fatto un corso di vendita, che non è una dote naturale –la simpatia lo è- ma una professione con regole tecniche.
Se i clienti sono già molto affezionati, il tuo studio lo ameranno con un DOM che conosce sia le tecniche di comunicazione sia quelle operative del marketing.
Come può un clinico, praticamente costretto dal suo mestiere a tenersi costantemente aggiornato, non ritenere che questo valga anche per una gestione redditizia e produttiva dell’area extra clinica?
L’incompetenza costa assai più della formazione!
In conclusione
Almeno una persona del tuo studio, il DOM deve essere un manager preparato e che opera con metodologie codificate in tutte le realtà che offrono servizi e prestazioni: devi formarlo!
Il problema a volte è che non sono ben chiari il percorso e il suo inizio, per fare questo le strade sono due:
- Chiedi a lui/lei
- Chiedi ad un consulente
Il DOM probabilmente ti dirà un area in cui si sente forte e vuole migliorare, che è sempre un'ottima strategia.
Il consulente, dopo un'analisi della persona, ti suggerirà invece l’area critica in cui intervenire per incrementare i risultati.
Chiamami se leggendo i miei scritti, e informandoti di me, percepisci competenza consolidata, il primo colloquio è sempre informale ed amichevole.
A presto sentirci
PS se un consulente di quelli che "ti svelo io il segreto" non ha un curriculum LinkedIn... lascia perdere.
Respira aria fresca
Partiamo dalle cose piccole.
Questo è il primo di tre post basati sui tre principali strumenti di formazione, per migliorare le proprie capacità ed aumentare le competenze. In sintesi la formazione si basa su:
- Libro o e-book se non sei un boomer come me
- Corso interaziendale
- Coaching individuale
Iniziamo partendo dal sistema più economico e semplice: informarsi e formarsi leggendo.
Premessa
Il post è indirizzato soprattutto agli imprenditori, titolari di studio odontoiatrico, e manager, dental office o clinic come preferisci definirli.
Dal punto di vista culturale le due figure hanno necessità e desideri simili, devono avere una visione globale dell’attività in un’azienda organizzata, all’imprenditore serve per controllare ed indirizzare la sua scelta strategica, al DOM per capire cove approfondire più tecnicamente il suo fare.
I libri della vita
Personalmente sono un lettore vorace, con migliaia di libri posseduti, e letti, tra cui saggi ad ampio spettro: dal marketing, alla psicologia, dal management alla comunicazione.
Nei due libri di marketing che ho scritto ne ho citati e consigliati molti, questi quelli presenti nella bibliografia di “Marketing per iniziare a farlo”
Sono stati per me molto importanti e li consiglio ancor oggi perché come il vino anche le idee buone con il tempo migliorano, quando fanno germoglio in te.
Una citazione particolare per gli imprenditori: leggi qualcosa di E. De Bono, insegna creatività e pensiero laterale, strumento utilissimo in un tempo di grande omologazione delle proposte. Ed è sempre lettura anche piacevole.
I libri del lavoro
Propongo una buona bibliografia anche nel secondo libro di marketing, “Il marketing Tucentrico”, disponibile anche su Amazon, in cui gran parte dei libri citati sono moderni classici, indispensabili nella cultura di un imprenditore o di un manager.
Al primo, se è tosto, non può mancare la lettura di “Strategia oceano blu”, come per un manager che si curi anche del marketing è assai fruttuosa la lettura de “Le 22 immutabili leggi del marketing”.
I manuali dei tuoi colleghi
Nella mia biblioteca sono presenti testi dei dottori Beretta, Cavalli, Costa, Massaiu, Salzano e Tirone, tutti odontoiatri.
Alcuni sono scritti bene, generalmente li ho apprezzati e la lettura è sempre utile, in particolar modo per capire meglio la strategia che li ha portati al successo. Non fare però l’errore di considerarli dei manuali da applicare nel tuo mestiere di imprenditore: non sono metodi replicabili quelli che propongono, sono i loro singoli metodi di successo. A volte profondamente diversi come Massaiu vs Salzano e Tirone.
Anche tu sei unico e speciale, come lo è il team, la clientela, la città in cui operi etc.
Prendi da ogni libro gli spunti che senti “assomigliano a te” ma nessuno dei loro è un metodo di lavoro replicabile, quello te lo può fornire solo un esperto di management in un coaching personale.
Ricercando assieme a te la TUA Vision, la TUA Missione e quindi per conseguenza il TUO metodo.
In conclusione
Leggere è il primo e più semplice passo formativo, usa gli appunti o una matita per evidenziare le cose che ti emozionano, scoprirai in seguito che queste saranno anche quelle più utili nel “fare”
Circondati di un team per cui leggere, migliorare, formarsi sia una scelta di vita, perché il cervello è come un muscolo ha bisogno di costante esercizio.
Ultimo consiglio tieni la mente aperta, è tanto bello sentire la fresca aria di nuovi pensieri
Alla prossima, dove parliamo di corsi
Gaetano