Premessa
Che la gente voglia il tuo lavoro gratis è un’emerita palla.
Tutti lo sappiamo che gratis ottieni al massimo consigli, mai soluzioni.
Sul mio blog ho pubblicato più di 230 articoli, tutti utili a capire il problema, tutti inevitabilmente bisognosi di tecnica e competenza per farli decollare e trasformarsi in azione concreta.
Un buon consiglio è tanta roba, un coach al tuo fianco molto di più.
Un’altra illusione, meno ovvia, è quella sulla convenienza intrinseca nel “ti pago solo a risultato” ed è lo spunto per questo post in cui presento il più recente caso di “Gaetano incomincia gratis” e la sua conclusione, uguale a quella di un’altra decina di casi precedenti.
Non funziona ne conviene.
Perché quando qualcosa ti interessa molto tu non cerchi soluzioni gratis o poco prezzo: cerchi il meglio per te.
Il caso
Leggendo i commenti in uno dei centoerotti annunci promozionali di “esperto di marketing che ti raddoppia il fatturato” ho notato un odontoiatra che ripeteva una frase molte volte sentita, una proposta volutamente provocatoria:
“Se sei così bravo allora accetta che io ti paghi solo se raggiungi i risultati promessi”.
E a seguito i commenti di altri odontoiatri che ripetevano solidali
“certo, così sarebbe giusto”.
(Dimenticando gioiosamente che anche la loro prassi medica prevede di norma un pagamento preventivo).
Comunque io ho agito come al solito in questi casi: mandando ai primi tre odontoiatri un messaggio privato.
“Ok io lo faccio, se preferisci mi paghi in percentuale solo sui risultati”.
Il primo dei risultati lo ho ottenuto in breve, mi hanno risposto tutti contentissimi:
“Tu sì che sei persona seria, sentiamoci”.
Secondo risultato: il primo odontoiatra ha preso il mio numero di cellulare settimane fa e non mi ha più chiamato come promesso; il secondo non mi ha proprio risposto, anche fosse solo per cortesia; il terzo, molto cortese e bella persona, mi ha invece chiamato e abbiamo parlato una mezz’oretta.
Dopo di che ha acconsentito che parlassi anche con la sua segretaria per capire meglio lo stato dell’arte dello studio ed alla fine di questa super breve analisi (diagnosi è altra cosa) ha condiviso con me che il suo utile obiettivo era ben diverso dal duplicare il fatturato.
La sua insoddisfazione era diversa!
Adesso la risolveremo insieme, ma ha condiviso con me che la sua priorità non era spendere soldi in Lead Generation per trovare clienti nuovi (quella che sembra sia l’unica soluzione che sanno proporre tutti i nuovi consulenti: usando il web come fine e non come strumento).
Per me è usuale che nove su dieci titolari di studio che mi contattano per un consiglio, gratis, o una consulenza, a pagamento, abbiano studi che comunque vanno bene e che garantiscono loro una buona redditività e qualità di vita.
Non sono spinti dal bisogno, ma dal desiderio.
Non intervieni nell’impostazione del tuo studio solo perché trovi un consulente gratuito, lo fai quando sei insoddisfatto del presente o senti allarmanti scricchiolii per il futuro.
E quando decidi di cambiare lo sai che ti costerà tempo e fatica, quindi non scegli il più economico o a caso, se ami il tuo lavoro e l’impresa che hai costruito.
Cambiare non è migliorare
Cambiare è complesso è impegnativo ed a livello inconscio lo sappiamo benissimo, per questo finché si può di solito preferiamo la scelta apparentemente più semplice: migliorare.
Chiamare uno come me, un esperto aziendale, uno che di mestiere organizza lo studio su parametri d’efficienza è prodomo di un possibile cambiamento che non trova la spinta di partenza senza una concreta insoddisfazione a lanciarlo.
Un manager lo sa che inserire nello studio una serie di strumenti di analisi per capire lo stato dei pazienti, delle prestazioni, del cash flow etc. è iniziativa che mette sempre in crisi il modello tradizionale dello studio e impone un cambio di marcia.
Che non tutti sono disposti a fare.
Purtroppo la piacevole nicchia che era lo studio mono professionale si manifesta come gracile e a rischio di rottura solo quando gli scricchiolii arrivano a quel potente visualizzazione che è l’agenda con i primi buchi liberi.
(Un tempo avrei detto: aprendo il cassetto degli incassi)
Non è questione di avere un consulente che paghi a risultato o a progetto, è una scelta strategica e potentemente emotiva quella che aspetta tutti gli odontoiatri con studi tradizionali:
Cambio o aspetto, per vedere se me la cavo lo stesso?

Nota Bene
Cambiare è più facile quando tutto va bene, perché hai tempo, tranquillità e risorse per farlo al meglio.
Non stai correndo dietro ai problemi: li anticipi.
Migliore è per i bravi
Il miglioramento, ancora purtroppo, è invece solo per gli studi già avanti nell’impostazione manageriale, infatti prevede che le architravi dello studio sia solide e resistenti.
- Puoi migliorare solo se il tuo team è già buono, con il DOM, dental office manager, in testa. Se no devi cambiare.
- Puoi migliorare solo se nel team vi è una concreta definizione e condivisione degli obiettivi. Se no devi cambiare.
- Puoi migliorare solo se la tua efficienza organizzativa è dimostrata da risultati documentati. Se no devi cambiare.
Puoi diventare migliore solo se sei già bravo, intervenendo oculatamente nei meccanisti esistenti nello studio per rafforzarli e perfezionarli (di solito per migliorare si utilizza la formazione).
Senza smontare l’orologio, i delicati meccanisti che governano lo studio, ma intervenendo con perizia e sagacia solo dove serve.
Con molta franchezza, personalmente non mi sono mai fidato di chi ha il metodo sicuro e propone di:
“cambiamo tutto“.

In conclusione
Paga un consulente per fare quella cosa che sembra non renda, ma che in realtà è fondamentale: fagli fare la diagnosi professionale della tua area extra clinica.
(Che la diagnosi sia alla base di ogni cura è acclarato).
Ne riceverai in cambio uno schema operativo, un progetto personalizzato, basato da un lato sulle criticità emerse dall’altro sui tuoi talenti e desideri.
Questo è quello che faccio io e che funziona.
Oppure accetto di lavorare per te venendo pagato a risultato, dividere gli utili che produco per me è assai più conveniente.
Ed infatti accade mai, al fine.
Per questo per me il problema vero non è mai stato nell’accordo economico da raggiungere, bensì nell’ottenere la fiducia.
Con quella alla base del rapporto il costo non conta, si sa che tornerà indietro ampiamente ripagato, arrivano sempre i risultati quando trovi chi si cura di te.
Gaetano