Ci vuole amore
Anche nella vita professionale quando tratti gli altri con amore loro se ne accorgono e apprezzano.
Forse a prima lettura il titolo può apparire un filino esagerato, però il modo migliore per assicurarsi clienti felici è trattarli con amore.
Che è più di potente della cortesia, più duraturo del rispetto, più profondo della stima.
Premessa
Tutto il mio libro “Marketing Tucentrico” si basa su questo assunto: che la gente desidera emozioni, ne è golosa ed è disposta a pagare per averne.
Perché se usi i ricordi scoprirai che è una pia illusione ritenere che le nostre decisioni importanti siano state prese utilizzando la ragione. Le scelte, cioè quando decidiamo di cambiare qualcosa, sono sempre basate sulla emozione.
La ragione le sviluppa e concretizza, non le fa nascere.
Ti riporto un estratto del mio libro, oltre che con dedica nel mio sito lo trovi anche su Amazon, così comprendi meglio cosa intendo:
“… la convinzione che le nostre scelte d’acquisto siano logiche è solo la perdurante illusione di chi per le sue applica il modello:
FEEL-CHOOSE-THINK
(Mi piace emotivamente, lo scelgo per quello, offro una motivazione ragionata alla mia scelta).
Però vorrebbe che gli altri, i clienti, usassero il modello:
THINK – CHOOSE – FEEL
(Penso a quello che mi dici/scrivi, lo scelgo a ragione per quello, mi piace la mia scelta ragionata)
Ovvero per decidere delle LORO scelte ascoltassero le SUE ragioni.
Il marketing, come qualsiasi disciplina, prende copia elabora insegnamenti che funzionano, alcuni da millenni come il concetto biblico di “Ama il prossimo tuo come te stesso” e ne intuisce la loro applicazione pratica nella vita economica oltre che sociale delle persone.
… Scopre la bellezza dell’etica, della condivisione di valori, per legare a se persone non con la forza, ma con la libera scelta: legame ben più cogente e duraturo.
Torna alla potenza diversificante di tali legami ed alla piacevole scoperta che sono migliori di quelli basati sulla forza o l’inganno.
Inizia a considerare che un marketing eticamente TUcentrico potrebbe essere un’alternativa piacevole per i sentimenti e benefica per mente e corpo.
Comprende che rendere felici i clienti è proficuo subito e solido legame per i rapporti futuri.
Riconosce che raggiungere i desideri win-win di tutti gli attori che ne compongono il progetto non è solo obiettivo filosofico, ma eccellente concreto risultato per i suoi sforzi e la sua professione.
Il marketing è prima di tutto ascolto, pensiero, creatività e strategia.
Poi seguono gli strumenti tecnici, la pubblicità, la scelta comunicazionale, l’immagine coordinata, la definizione dell’obiettivo e similaria”

La concretezza
Una frase che cito nel libro e che ti ripropongo è quella di Bateson, io la trovo illuminante sul corretto modo di procedere:

Aggiungerei che “concretizzare” una buona teoria è la parte facile, il difficile sono la sua ideazione e progettazione.
A fare siamo bravi tutti o almeno Ikea ci ha illusi che sia così, ma quello veramente competente è chi il mobile l’ha prima pensato poi realizzato in modo tale da renderlo semplice da montare per noi.
Il mio lavoro è simile, la mia progettazione si chiama:
Ascoltare – Capire
Preparare - Formare
Per fornire a te titolare il progetto concreto/ stimolante/ raggiungibile per indirizzare al successo la tua “impresa” (amo il doppio significato di questo termine) e fornire al tuo DOM (dental office manager) gli strumenti per il fare.
Per concretizzare le tue decisioni ed i tuoi desideri è fondamentale che sin dal primo appuntamento si crei un clima di fiducia ed una sintonia personale.
(Non a caso insisto costantemente sull’importanza del tuo primo appuntamento con un nuovo paziente: è la base di un rapporto costante).
È al primo appuntamento che si sceglie se finirla li o proseguire.
Per questo normalmente preparare e progettare bene il primo incontro non è mai un costo, ma un piccolo investimento di tempo per entrambi.
Che va gestito in modo professionale, come suggerisco con metodo nel mio corso online.
Piacersi non è un caso, è un percorso.
Concludendo
Non stupirti se il primo incontro tra noi sarà basato su due architravi:
- Conoscerti nei desideri (tuoi obiettivi strategici ed emotivi)
- Conoscerti nella professione (diagnosi operativa dello studio)
In cui il primo obiettivo è il vero importante, l’altro ne è spesso una logica conseguenza.
Poi quando si tratterà di “montare” il tuo progetto saremo già nella parte esecutiva, quella più semplice, il successivo fare necessita solo di un DOM da formare bene.
Ove già vi sia un DOM competente, che ha già percorso un cammino di formazione, sarà una piacevole meraviglia.
Oppure lo si cerca o si forma, percorso solo un po' più lungo, ma che ho realizzato con successo in molti casi.
Andiamo verso i tuoi desideri? Contattami, per una chiacchierata la fattura non la emetto
Gaetano
La qualità di vita è tanta roba
Premessa
Sembra che oggi l’unico desiderio professionale di una persona sia: guadagnare più soldi.
I centoerotti messaggi pubblicitari dei moderni maghi del marketing promettono clienti nuovi a iosa, fatturati duplicati e similaria.
(Di solito iniziano premettendo cose serie, tipo: “ti svelo il segreto…”)
Lasciamo stare tutta la solita minestra riscaldata dei “i soldi non danno la felicità” o “I soldi sono un mezzo non un fine”, massime super corrette che però partono sempre dalla presunzione che alla base vi siano i soldi.
Io parto invece dall’assunto che pranzo e cena non manchino a nessun dentista e che due soldini in croce riescano a portarli a casa a fine mese.
Un incremento di guadagno non dispiace di certo ad alcuno, ma davvero i soldi sono sempre e per tutti la motivazione primaria della professione?
Non lo credo.
Vuoi fare più soldi?
La regola aurea è risaputa, se vuoi fare tanti soldi con il tuo lavoro deve avere altre persone che lavorano per te e guadagnare dal e sul loro lavoro.
Per cui se vuoi duplicare il tuo fatturato la teoria è facile e le possibili scelte sono essenzialmente due:
- Duplichi il numero di ore in cui la tue poltrone lavorano.
- Rendi più performante il loro impiego svolgendo prestazioni ad alto valore
Non esistono alternative:
o aumentano le ore lavorative o aumenta il reddito orario.
Tutto il resto sono bubbole o fatica.
Bubbole se pensi che per seguire queste strade basti la lettura di un libro o una campagna di web marketing che dica, in modo elegante e sofisticato:
“Vieni a curarti da me che sono bravo/ economico/ bello”
Fatica se vuoi veramente imboccare la strada della crescita economica sostanziosa: perché in molti casi devi metterci un bel impegno e cambiare tanto:
- Più personale competente (e spese di formazione)
- Più spazi operativi (e attrezzature a riempirli)
- Più soldi investiti in tecnologia (dove vai se il digitale non ce l’hai)
- Qualche soldino anche per fare comunicazione e marketing (dire alla gente: ci sono e ti sarò utile!).
La qualità batte la quantità
Il metodo per fare un management migliore in uno studio odontoiatrico non è teoricamente complesso basta utilizzare le regole in uso nelle aziende di successo.
Poi ovviamente questo piano globale di management va sfoltito, perché stiamo parlando di complessità molto minori, uno studio odontoiatrico è una micro azienda, non la Luxottica.
Infine ci si mette anima ed etica, perché i clienti sono primariamente dei pazienti e sulla salute non ci si lucra.
Due o tre colleghi bravi a condurre questo processo manageriale li conosco, è semplice riconoscerli anche per te:
- Non fanno mega proclami e
- Propongono soluzioni solo dopo averti conosciuto, capito, analizzato lo stato dell’arte del tuo studio, la tua azienda, la tua creatura.
Perché oltre alla quantità del guadagno esiste quella cosa che si definisce come qualità della vita, quella che emerge dalla fatidica domanda:
Per tornare a casa felice tu di cosa hai desiderio?
È a questo punto che il tecnicismo non basta più, serve condivisione di sentimenti, mettere da parte l’arte per fare un passo in avanti: conoscere, apprezzare e curarsi della persona che hai di fronte.
La qualità, anche quella della vita, è un concetto chiaro nella mente e complesso a spiegarsi.
Io credo che alla sua base vi siano le persone, quelle che ci stanno attorno.
La qualità della vita inizia dalla qualità di chi ci circonda, gli affetti familiari nella vita privata dal team in quella lavorativa.
Il team
Deve piacerti chi ti lavora accanto!
Ho visto recentemente un filmato interessante in cui si spiegava come si assembla una squadra di Navy Seals (i mega guerrieri galattici dell’esercito USA), prendendo in esame mille parametri e due assi principali:
- La performance (capacità + competenza) da un lato
- La fiducia dall’altro.
(Ti ho fatto uno schema spartano).

Ovviamente la parte bassa del grafico è problematica.
Riquadro a sinistra: se una persona è incapace limita ed ostacola il lavoro altrui, non inserire incapaci.
Riquadro a destra: una persona che abbiamo inserito nel team solo per affetto, amico o parente, avendo basse performance deve essere utilizzata più come controller che come esecutore.
La cosa interessante la scopriamo nella fascia superiore:
Alto a sinistra: le grandi performance di una persona inaffidabile sono un grande problema per la squadra, il team.
Il suo auto centrismo, l’egoismo la rende una mine vagante che può incidere negativamente sul rendimento complessivo del team.
(Sull’importanza del Tucentrismo ci ho scritto un libro e decine di post).
Alto a destra: l’ideale è ovviamente avere dei partner, persone molto preparate e di assoluta fiducia, difficili a trovarsi e formarsi e da tenere strette a se, quando le incontri.
Però il suggerimento di chi crea squadre per andare in battaglia è:
Accetta minor performance, non meno fiducia.
Direi che a pensarci bene, è gran bel suggerimento.
Concludendo
Il primo passo per capire come essere un partner forte al tuo fianco, è realizzare una “diagnosi” accurata del tuo studio e del tuo team.
Di certo ho capacità e competenza per migliorare potentemente il management del tuo studio, liberarti di problemi organizzativi e aumentare la tua redditività, ma questo per chi lo ha fatto tante volte è solo la base di partenza.
Di solito cerco di offrire qualcosa di più: ascoltando i desideri profondi.
Per capire cosa è per te qualità della vita.
Chiamami se vuoi una prima conoscenza, intanto ti anticipo un consiglio:
Non pensare a breve, decidi cosa desideri davvero dalla professione.
È questo il miglior modo per vivere la tua vita professione con felicità.
A presto,
Gaetano
E' stato bello, ciao
Alla centoerottesima inserzione di “esperti” di marketing in odontoiatria che ho visto, l’ultimo è un perito elettronico che duplica il fatturato con un corso web di 45 minuti, ho deciso che smetto di occuparmi di marketing. Perché?
Non sono un loro collega!
Per cui restringo ancor di più il numero dei miei potenziali clienti e nunzio vobis magno gaudio che da ora mi occuperò solo di management.
E come piace a me.
Solo di interessanti progetti globali che si pongano come obiettivo il trasformare un'azienda padronale (come è nei fatti lo studio mono professionale) in un efficiente impresa, organizzata con metodo ed impostazione manageriale.
Primo ostacolo, lo so già, sarà la presunzione di quei clinici, titolari di studio, convinti di essere per diritto divino anche e naturalmente degli eccellenti imprenditori, li riconosco al volo ormai, sono coloro che più o meno esplicitamente pensano:
“Per diventare dentista devi studiare e faticare, a fare il manager ci vuol nulla, mi arrangio, le idee ce le ho”
Dimenticando che le idee sono buone solo se si concretizzano.
(E vai! Segata una bella fetta di potenziale clientela).
Di solito sono gli stessi "dentista manager" che poi sanno nulla di budget, portafoglio ordini, percentuali prime visite o ramificazione della clientela.
Che fatica!

E' stato bello ciao!
Per fortuna a me bastano una decina di consulenze all’anno per vivere felice (non perché sia caro impestato, anzi non avendo costi di struttura o di personale ho prezzi fin troppo accessibili), per fortuna o abilità ho imboccato una scelta di vita che oggi mi permette di:
“scegliere i clienti che mi piacciono”.
È stato bello ciao.
Chiamami solo se:
- Senti distintamente scricchiolii nella tua redditività e felicità
- Ti senti un buon clinico ed ami il tuo lavoro
- Vuoi sistemare con metodo ed efficienza l’area extra clinica del tuo studio
- Mi lasci fare il mio di lavoro, ascoltandomi
In questi casi puoi usare la mia competenza in due ambiti: formazione e consulenza.
Formazione
Vuoi prima conoscermi?
Spendi poco utilizzando questi due corsi, si ripagano da soli:
Prima Visita: perché troppo spesso scopro che è fatta in modo “decisamente migliorabile” con poco metodo e senza alcun controllo dei risultati.
È una faticaccia fare entrare un nuovo cliente, non puoi non devi sprecare questa occasione!
Studio convincente: perché troppe volte il problema non è nel titolare dello studio, che migliorare o cambiare vorrebbe davvero, ma nel trasformare uno staff in un team coeso.
Che condivida un progetto comune, che operi in sinergia.
Quella cosa per cui 1 + 1 è uguale a 3.
Consulenza
Mi hai telefonato?
Abbiamo parlato di te e dei tuoi desideri?
Mi hai chiesto consiglio?
Bene, effettuare la diagnosi dello studio è il passo fondamentale per capire:
- Il problema prioritario
- Come risolverlo
Niente di trascendentale, nel 90% dei casi lo studio non ha numeri da “azienda” e per organizzarlo è sufficiente quella che definisco come:
Strategica perché la cosa difficile è il capire cosa fare, i risultati vengono sempre di conseguenza.
Breve perché l’insegnare il fare non è poi complesso, quando hai solida esperienza e progettato protocolli affidabili.
Di solito con i miei clienti ci si sente a lungo, ma ci si vede per un tempo limitato:
- Imposto l’organizzazione,
- Formo la DOM
e ci si confronta con i dati ad ogni quarter, massimo.
(Il quarter è il momento aziendale per il controllo, taratura budget e focalizzazione obiettivi)
I post
E’ stato bello anche scrivere un sacco.
Quello non so come continuerà, il pro è che mi piace scrivere.
(Ho pubblicato anche un paio di libri).
Il contro è che dopo oltre 230 post noto che ripeto indomito gli stessi argomenti, consigli, avvertenze.
Il che vuol dire che la sensazione di chi legge è:
“Già sentito, roba vecchia”.
Questo è un fattore demoralizzante, perché quando poi passo al colloquio individuale e chiedo per la centesima volta: non è che per caso ti sei dato un obiettivo concreto misurabile per il 2023?
- Hai un budget formalizzato?
La risposta è affermativa forse per l’uno per cento degli studi.
(NB budget non vuole dire scrivere in un foglio Excel una colonna di mesi e mettervi cifre, in azienda la formulazione del budget ed il suo controllo sono attività costante e complessa)
Altre volte chiedo:
- La tua segretaria sa vendere?
(In realtà per non creare scandalo la domanda la pongo in termini più blandi: hai idea delle capacità transazionali della tua segretaria?)
E qui il 15% dei titolari mi scodella astrusi fogli Excel tramite cui controllano, in molta teoria, qualità e quantità del “commerciale”.
Sante segretarie che faticano a compilarli pur sapendo che, lungi dal dare risposte, sono solo la base della solita domanda inutile: cosa è successo questo mese?
La risposta sincera sarebbe:
Niente di strano, hai solo un’azienda disorganizzata, come pretendi funzionino le cose senza progettazione, programmazione e competenza?
Funziona a caso, a volte bene spesso male.
Indi per cui
Ciao è stato bello.
Auguri a te che cacci un pacco di soldi per fare lead generation sul web e poi arrivano pazienti che non riesci a gestire e trattenere, perché prima non ti sei ben organizzato all'interno.
Tanti, ma proprio tanti auguri a te che per scegliere un consulente sfogli le fantastiche recensioni di improvvisati manager, credendo davvero che procurarsi nuovi e ricchi clienti sia un segreto disponibile senza fatica, basta pagare il novello mago di turno e voilà arrivano cento impianti da fare al mese.
Credici tu.
Io resto per pochi
Parliamoci in privato, se come titolare di studio hai voglia di fare essenzialmente il clinico e desideri la tranquillità economica ed emotiva di un mestiere redditizio e che ti lasci godere la vita.
Con la consulenza di una persona seria, di uno che i risultati li ha sempre portati, guarda il mio curriculum guardali tutti i curricula, e non smetterà di sicuro con te.
Poi forse sarà solo un breve incontro telefonico, forse ci si sentirà anche dopo anni con affetto e stima.
Si lavora per vivere, non il contrario.
Ciao e grazie per essere arrivato sin qui
Gaetano
PS
Lo ammetto utilizzando l'immagine di Federer ho esagerato, ma davvero mi cadono le braccia a vedere quanti dilettanti allo sbaraglio giocano a marketing.
Non sarò un campione, ma un abile professionista sì. E che cavolo!
Svelato il secondo segreto di Gaetano
Altro che Pulcinella!
Lo ammetto anch’io ho un segreto di quelli segreti: spiega come aumentare sensibilmente il fatturato in tempi brevi.
Sei pronto per questa sconvolgente rivelazione che ti cambierà la vita e che fino ad ora utilizzavano solo i manager aziendali?
Ok te lo svelo però poi compra il mio il mio fantasmagorico libro “Marketing Tucentrico” in cui troverai altri segreti di ancor maggior valore.

Il segreto svelato
Le scelte da fare sono tre, alternative tra loro o cumulabili.
- Aumenta le tue ore lavoro
(Il piccolo antipatico particolare è che devi trovare nuovi clienti per questo, ma non ci fermeremo per simili sciocchezze vero?)
- Aumenta le ore lavoro di tuoi collaboratori
Nel caso tu sia già full time e ti scocci lavorare di più puoi fare soldi nel modo più classico, facendo lavorare gli altri.
Possibilmente tanti altri.
L’unica scocciatura è che devi aumentare di molto anche i clienti che entrano nel tuo studio/ azienda.
PS
A voler essere proprio dei manager, per cui gente noiosa e pignola, devi anche fare in modo che chi entra poi accetti il preventivo, se no che fatica improba fai per poi ottenere poco?
PSS
Qui la fortuna aiuta i titolari di uno studio odontoiatrico, ci faccio un corso specifico sulla Prima Visita.
- Aumenta la tua redditività oraria
Hai addirittura due metodi a disposizione (qui non si vende si regala).
Il primo consiste nello smettere di fare lavori poco redditizi per dedicarsi a grandi ed importanti progetti (se sei un clinico basta endodonzia e sciocchezze simili, solo implantologia e protesi, se sei un tecnico solo Toronto o totali, rifiuta sdegnato provvisori e riparazioni).
Il secondo è uno dei segreti meglio custoditi.
Vuoi fatturare di più?
Alza i prezzi, che ci vuole?
(Ricordati però che devi mettere un po’ un valore aggiunto in quello che proponi. Apple vende cellulari a costo doppio o triplo degli Oppo. Però per farli comprare ci ha lavorato sopra.)

Cuntent?
Stupefatto? Il mio segreto ti ha spalancato le porte a nuove idee?
Grazie, se questo post ti ha cambiato la vita spargi stelline a volontà nelle recensioni sulla mia pagina FB o meglio ancora su Google (consiglio serio, punta anche tu sulle recensioni Google, sono le più redditizie).
Poi ricordati che il vero segreto e che:
col fischio che ci vuole poco per ottenere tanto.
In qualsiasi professione i vincenti sono sempre persone che si sono fatte un gran mazzo per realizzare i loro desideri.
Con simpatia
Gaetano
PS
Per i curiosoni il primo segreto è come abbia fatto ad avere una carriera di successo senza raccontare enormi balle.
Potevi fare di più
Capita così a volte, il cervello ha un input e tu cominci a pensare, poi lo trasmette al cuore, in senso figurato e ti lasci andare alle sensazioni. Quando sono potenti le accogli in te e cerchi di dar loro forma e sostanza.
La musica per me funziona così, note e parole mi portano in giro per strade mai percorse o solo dimenticate e poi mi dicono: e adesso?
E adesso di tutta ‘sta fatica nel farti pensare ed emozionare che ne facciamo?
La trasformiamo in azione?
Potevi fare di più
Potevi fare di più mi ha cantato Arisa, quante volte è stato vero e temo ancora lo sarà.
Va anche bene quando hai prodotto qualcosa di fisico ed in seguito ti vengono in mente miglioramenti possibili ed attuabili, a me capita sempre con i post, le conferenze ed i corsi, ogni volta che li riapro ripenso, aggiungo, cambio inserisco qualcosa di più.
Problemino assai più serio è quando il potevi fare di più riguarda il mondo sociale che ci circonda e soprattutto la cerchia degli affetti.
Potevo fare di più con i figli, con le donne che mi hanno amato, con i genitori?
Certo, tutti avremmo potuto e ci viene in mente dolorosamente quando mancano, specie se è per sempre.
Il passato non si cambia
Età ed esperienza mi hanno fatto capire che il passato non si cambia, non è vero che un rapporto deteriorato, un’offesa ricevuta, un dolore arrecato possano guarire, però possono evolvere.
Mi viene in mente una vecchia canzone, che riprendeva uno slogan del movimento hippie:
Mettete dei fiori nei vostri cannoni (I Giganti)
Ebbene questo lo possiamo fare, mettere metaforicamente fiori sulle nostre ed altrui cicatrici, con un effetto benefico e duraturo che lascia il ricordo, ma torna a dare vita al futuro.
Non scordare il passato,
ma costruirci sopra del futuro.
Una nuova alba è possibile! Servono solo tempo, impegno e fatica.
Il futuro è nostro
Al di là degli eccessi di frasi come “puoi conquistare il mondo se solo lo vuoi”, che sono pure illusioni, nel 99% dei casi è vero che sono le nostre azioni future a dargli la direzione.
Il caso non è molto affidabile.
Poco tempo fa ho scritto che:
Il presente si basa sul passato. Il futuro meglio di no.
Servono creatività ed amore per costruire un futuro felice.
Creatività per uscire dalla comfort zone della nostra abitudine quotidiana e amore, prima di tutto verso noi stessi, per inserire nel nostro agire il desiderio possente del cambiamento.
(Hai notato che non parlo del dire, ma dell’agire? Non nei propositi, nei fatti troviamo la vita nuova)

Parlando di lavoro
Questi miei post li leggono soprattutto titolari di studi o laboratori odontotecnici, persone che hanno avuto capacità e coraggio per aprire un’attività imprenditoriale.
Certamente i loro cambiamenti professionali ricominciano almeno da tre, come diceva Troisi, da un legittimo orgoglio per quello fino ad ora realizzato.
Impresa e sforzo a cui adesso serve un salto quantico in avanti, trovare l’umiltà per dire: potevo fare di più.
Il resto è solo discesa.
Perché inizi veramente a fare di più solo quando hai accettato i tuoi errori passati, o più spesso la tua indolenza al cambiamento, conscio che la professione odontoiatrica stava evolvendo, ma era più facile posporre per un altro po' le decisioni, che c'è sempre tempo.
Non c'è più, da tempo.
Una strada sbagliata non ti porta alla meta che desideravi.
Non è questione di metodo di lavoro o investimenti, quelli vengono dopo, sono le scelte quelle che cambiano la vita.
Abbinate alla speranza che qualcosa si sia imparato, dopo tante volte in cui ci siamo detti: potevo fare di più.
Buon futuro non solo professionale, che vita è assai di più
Gaetano
Elogio del compromesso
Premessa
In uno dei miei ultimi post ho fatto un’asserzione che forse ha necessità di qualche chiarimento in più.
Affermavo questo, con lieta noncuranza:
Mia personale convinzione è che impostare la propria vita per fare quello che ci piace sia molto limitativo ed alla fine colmi solo parzialmente il cesto dei desideri, forse per il fatto che vi vedo una un egocentrismo al cui valore non credo.
Il presupposto di base è che non siamo soli, la nostra vita si svolge costantemente in mezzo ad altre persone e con loro interagisce.
Vittoria
Fare sempre quello che ci piace è considerato una vittoria.
Nessuno nega il piacere della vittoria, io dopo decenni ricordo ancora quell’unica partita di pallone vinta con due miei gol. Però la gioia vera della domenica era il dopo partita con gli amici e le ragazze in pizzeria.
Cerco di non essere troppo “tra le nuvole” e ti chiedo invece di pensare ai momenti veramente belli della tua vita: sono davvero quelli in cui hai fatto ciò che ti piace o quelli in cui hai condiviso un’emozione?
Vincere senza nessuno che partecipi alla nostra gioia è davvero così bello?
Era la voglia di vincere a scandire negli anni il braccio di ferro che facevo con mio figlio o la complicità di una gara tra scherzo e sforzo che trovava in se stessa il suo essere memorabile?

Compromesso
La parola compromesso viene vista con accezione negativa da tutti quegli uomini o donne alfa che perseguono sempre la loro vittoria.
Ma il compromesso è un atto nobile, addirittura d’amore in alcuni casi, in cui ognuna delle parti rinuncia a qualcosa per il bene comune.
È una promessa d’incontro.
È l’egocentrismo, voglio fare quello che mi piace, che scopre un livello superiore di soddisfazione: siamo felici entrambi.
È quello che io definisco Tucentrismo: la ricerca razionale di tutti gli ostacoli che rallentano o bloccano il rapporto positivo con gli altri, che in bella sintesi Thomas Harris definisce:
Io sono OK tu sei OK
Questo sforzo conscio crea il presupposto per l’eliminazione dei pregiudizi, ed apre la porta ad un’aria nuova, quella in cui sentirsi felici non si basa sulla sconfitta altrui.
Quello che ci piace
In questa visione quello che ci piace non è un’emozione momentanea, ma la gioia interiore in cui andare al cinema, fare trekking o l’amore sono gli strumenti e non il fine del piacere.
Non vorrei apparire un idealista, la mia vita è molto concreta ed i “castelli in aria” sono utili solo quando e se trovano concretezza nella realtà.
Ho i piedi in terra, vivo e lavoro sapendo che l’amore si manifesta solo quando alle parole seguono i suoi gesti e che una consulenza soddisfacente è quella che genera una fattura.
Però una giornata veramente felice è sempre stata quella in cui qualcuno lo è stato con me.
(Quelle con di me appartengono alla piccola schiera delle giornate meravigliose)
Parliamo di lavoro
Nel lavoro il “fare quello che ci piace” ha un grande vantaggio: ce lo fa effettuare bene, per cui appena puoi applicati di più nelle cose che ti piacciono, sarai felice tu ed anche i tuoi pazienti, i tuoi clienti.
Poi fai bingo se puta caso ti viene in mente di comunicare Tucentrico con loro, capire cosa desiderano davvero e porre cura anche a questo aspetto.
Tecnicamente si chiama “saper comunicare”, ma nella realtà diventa più saper ascoltare.
Con la solita distinzione: si sente con le orecchie, si ascolta con il cuore.
Le orecchie riportano alla ragione, il cuore ai sentimenti.
Che come abbiamo visto non vanno sottovalutati, perché una bella corona o un solido impianto sono solo strumenti, come ci ha insegnato Kotler con il suo famoso:
La gente non vuole comprare un trapano, vuole un buco sul muro.
(A cui ho osato aggiungere un'originale implementazione)

Concludendo
Chiedi agli altri cosa piace loro, valuta se puoi dare una mano a raggiungere il loro desiderio, te ne saranno grati.
Il che vuol dire grande soddisfazione personale ed anche soddisfacenti accettazioni dei preventivi.
Nel caso ti serva collaborazione per aumentare il numero di questi ultimi sentiamoci,
Gaetano
Pessimista non è pessimo
Essere ottimista non aiuta a risolvere i problemi, è solo un'illusione. Molto meglio essere pessimista.
Pessimista non è pessimo
Anzi ritengo che essere razionalmente pessimista sia per un manager un ottimo valore aggiunto.
E lo dice uno che sembra ottimista.
Sembra, come quella vecchia e divertente battuta che dice:
“Se ti sembra di conoscere le donne hai ragione.
Ti sembra.”
Presupposto
L’apparenza è il risultato di una scelta più o meno voluta: noi scegliamo come apparire, decidiamo la nostra mimica, la pantomimica e il come vogliamo essere percepiti.
Scegliamo come desideriamo sia riconosciuta la nostra immagine pubblica e siamo bravi assai se questa risulta coordinata, credibile ed in sintonia con la nostra intima realtà.
Noi siamo forma ed apparenza. Sostanza ed immagine.
Siamo il risultato del nostro dire e del nostro agire.
Ottimista
Perché appaio ottimista?
Perché nelle consulenze, nei corsi, negli incontri mi propongo agli altri con un atteggiamento positivo e propositivo.
Posso permettermelo perché spesso parto con un vantaggio rispetto ai miei interlocutori: quello di essermi preparato prima.
Sia con una gentile signora o con un amico, con un cliente storico od uno potenziale cerco sempre di arrivare all’incontro pre- parato: cercando di prevedere ed eliminare eventuali fattori negativi che possono sorgere e minare il rapporto.
Diceva un tale:
bisogna prevedere l’imprevedibile.
Ad essere così bravi lo si diventa con una buona formazione manageriale, però vi è una cosa che è alla portata di tutti:
prevedere il prevedibile.
Che è il tipico fattore a cui un ottimista non dà importanza, fidando su se stesso in modo acritico non affronta le situazioni con la necessaria cura.
Nei casi migliori farà più fatica a raggiungere il proprio obiettivo, dovendo reagire istintivamente per superare ogni ostacolo, nei casi peggiori non lo raggiungerà perché il “Volere è potere” è una emerita balla.
Fosse così saremmo tutti dei Bezos, fidanzati con Scarlett Johansson. O con Bradley Cooper, per chi preferisce.
Volere è indispensabile per la corretta individuazione dell’obiettivo, perché bisogna avere chiara la differenza tra sogno (Scarlett) e desiderio (Lei o Lui, quello che merita la maiuscola).
Il sogno non è realistico, non ha risultati concreti da raggiungere, un metodo d’azione ed una tempificazione a darne lo stato d’avanzamento ed il controllo finale.
Il sogno è per gli ottimisti ed è molto raro a raggiungersi.
Pessimista
Il pessimista ha invece ben chiari gli aforismi di Oscar Wilde e William Shakespeare
“Non c’è mai una seconda occasione per fare una buona impressione” (Wilde)
“Abbi più di quanto mostri. Parla meno di quanto sai” (Shakespeare)
Per cui prima di un’azione, di un progetto, analizza tutte le eventuali variabili negative e immagina vari scenari, cercandovi le soluzione migliore.
Soprattutto cerca di conoscere meglio il suo interlocutore o la problematica che dovrà affrontare.
In questo internet fornisce un vantaggio enorme, spesso non capiamo quante informazioni su di noi circolino e come foto o post, diretti od indiretti, parlino e raccontino di noi.
Leggere, domandare, informarsi è il passo indispensabile per capire. E solo se hai capito dove intervenire puoi cercarne il come.
Non c’è trucco ne inganno.
Quando la tua compagna si fa bella per te o il tuo uomo ti apre la porta della macchina è un agire che ha l’obiettivo più completo al mondo: essere felici entrambi.
Non facciamo gli ipocriti, in modo inconscio tutti cerchiamo di apparire al nostro meglio.
Perché non farlo in modo metodico?
Perché non scegliere il TUcentrismo, non cercare di dare agli altri consciamente il meglio di noi stessi?
Perché non preferire la fatica del capire l’altro alla casualità?
Gli altri amano essere amati, siano amici, pazienti o clienti: perché non dare loro questo amore?
Il ritorno è spesso la creazione di un legame più profondo e duraturo.
Non è un gran bel risultato?
Parliamo di lavoro
Passando dai concetti alla concretezza ti segnalo due fondamentali azioni che preparano il tuo studio al successo:
- Prepara bene la prima visita, realizzando una precisa procedura in merito, non c’è una seconda occasione
- Ad ogni fine igiene fissa subito la prossima, può essere che il paziente non l’abbia tra le sue priorità (la tua DOM sa cosa dire?)
Poi chiamami se ti serve un professionista al tuo fianco per impostare queste o altro, sono un manager preparato.
Chiudo con un ultimo aforismo, dedicato agli ottimisti che: ci provano.
Provare costa niente.
A parte tempo, soldi e fatica
A presto sentirci,
Gaetano
Si ama per sempre
Si ama per sempre.
È una convinzione motivabile la mia, non un'idea utopica.
Quando ami una persona, possono cambiare le circostanze della vita, non viverci più insieme, avere un’altra compagna o compagno che ti aspetta a casa, ma l’amore ha un sacco di spazio.
Contiene la persona con cui vuoi trascorre gran parte della tua vita futura, per sempre è speranza ambiziosa, i figli i parenti gli amici e anche per sempre:
Perché vita e persone ti feriscono, fanno male a volte tanto, ma se era amore non c’è mai gioia nel farlo, anzi è un dolore condiviso.
Che poi passa, questa è la fortuna della nostra mente e del cuore, i ricordi poi sedimentano infine, lasciano spazio al presente ed immaginano il futuro: dove felicità c’è o sarà se l’animo è aperto e gioia ti vive dentro.
Amo ancora e sempre tutte le donne che ho amato, spero che nei loro cuori alla voce Gaetano vi dimori un sorriso.
Loro lo sanno, quando ci si sente, ci si vede, che il riverbero è lì, a segnare un posto riservato per sempre.
Cosa c’entra questo con il lavoro?
Non lo so bene, a volte i pensieri mi sorpassano e ci vuole tempo per capirli, però noi facciamo un lavoro, ma non siamo quello.
Alla fine quello che “ricordano di noi” le persone ed i clienti non è la nostra competenza, è il nostro essere.
L’essenza di una persona la capisci da come parla, ti guarda ascolta, lo senti e lo vedi se sta facendo un mestiere o si interessa di cuore a te.
Continua ad amare, sarà una buona vita,
Gaetano
PS
Lascia ballare la giovinezza che è sempre in noi
Letterina a Babbo Natale
Caro Babbo Natale,
sono stato abbastanza buono quest’anno e spero te ne sia accorto.
Ci provo da un po’ di anni ad esserlo, da quando ho scoperto che preferisco vivere in letizia interiore.
Non sono più un bambino, lo avrai capito anche da come scrivo: utilizzare termini come “letizia interiore” mi data di 100 anni, però come tutti bambino lo sono stato e il piccolo Gaio è ancora parte e da qualche parte di me.
Ed ama Natale e lo scambio di doni.
Con la stranezza che mi piace ricevere regali, ma ancora di più amo farne, vedere il sorriso di chi riceve.
Sentire il calore della gioia bambina in chi lo riceve.
Per questo adoro Natale e mi stai simpatico anche tu, vecchia generosa volpe.
Comincio la mia letterina per te, iniziando con la lista dei doni che vorrei regalare, così sembro più buono, poi ti indico anche le due cosucce che piacerebbero a me.
AMICI
Agli “amici” di Facebook, LinkedIn e compagnia varia vorrei riuscire a regalare un po’ di diletto nel leggermi e possibilmente un sorriso, sarebbe tanto bello.
Come ovvio di questi tanti “amici” ne conosco davvero solo una centesima parte, ma è piacevole scambiarsi pensieri e qualche attenzione pur da fisicamente lontani.
Agli amici quelli veri vorrei regalare più tempo per vederci ed un abbraccio di quelli ante COVID, che sembro un esuberante estroverso, ma poi ho spesso pudore nell’esporre i sentimenti in pubblico.
E tu che leggi forse lo sai, se sei tra i pochi che mi vuole bene e ne è ricambiato sinceramente, ma troppo spesso anche silenziosamente.
DONNE
Lo ammetto per me la donna è il profumo della vita, per cui alle donne che hanno attraversato il mio cuore porta un bacio con lo schiocco, ognuna saprà il perché e dove posarlo.
Non dimenticarti di nessuna mi raccomando, tra le persone importanti della mia vita le donne sono la netta maggioranza ed imparare la bellezza della femminilità mi ha aiutato ad essere un uomo migliore: che è un regalo impareggiabile a restituirsi.
A chi ha avuto il coraggio di amarmi, lo sono stato più di quanto meritassi, porta gratitudine ed una istantanea del mio cuore:
il suo nome è lì, gioioso per sempre.
L'ho capito nel tempo che amore quello vero può cambiare forma, ma è per sempre e se ne va mai.
FIGLI
Essendo un felice collezionista di figli qui per te il lavoro è gravoso.
Per favore porta loro un po’ di giorni con scritto
“Questi sono giorni da passare con papà”
che con Michela ad Amsterdam, Matteo a Modena, Rudy e Gaia a Milano il vederci è complesso ed ogni tanto il groppo in gola è pesante.
Mancano i figli mancano.
LAVORO
Lascia stare l’argomento, non sono così egoista da chiedere a te clienti o soldi, finora sono sempre arrivati da soli.
Tutte le volte che ho fatto il bravo anche nella vita professionale.
Mi par giusto continui così.
ULTIMO REGALO
Gli anni passano caro Babbo ed i miei futuri mettono anche timore, nel capire quanti saranno, nel sapere come saranno.
Il cervello pare stia funzionando ancora e per il fisico ho buone frequentazioni, la palestra durante la settimana e un bel gruppetto di amici con cui tenermi in forma la domenica.
Tu che con il nome di Nicola sei anche santo, fammi una cortesia, metti una buona parola per me con il tuo capo, conservarmi ancora “vivo” per un altro po’ non sarebbe male.
Il piccolo Gaio invece ti chiede solo la cosa più importante del mondo: amore.
Lo so che madama Fortuna mi ha voluto bene e regalato un passato di tanta gioia, ma è un bambino goloso e non sa accontentarsi di quel che è stato ieri.
Anche quest’anno preparerà il latte per le renne e ti aspetterà, credendoci che gli porterai una letterina, una foto, un messaggio, una telefonata o addirittura un gesto d’amore dedicato a lui.
Fruga bene nel sacco, vedrai che qualcosa trovi.
Grazie Babbo Natale e alla prossima, mi raccomando io ti aspetto.
Continuiamo a vederci
Gaetano,
PS
Chiamala legge dell'attrazione, profezia che si auto avvera o destino cercato, ma l'esprimere i propri desideri è un buon modo per trovarli.
OTTIMO NATALE A TE