Nel fare non c’è il forse

Quando ero giovane e con un minimo di fisico, praticavo il judo. Un arte marziale che nel suo spirito prevede solo la difesa.  Ricordo bene che il mio maestro, il sensei, ad ogni inizio dell’anno sportivo ci ripeteva alcune raccomandazioni.

Una delle quali era: anche fuori dal tatami non si attacca mai, non si va mai in cerca dello scontro fisico se è possibile un’alternativa.

Non conviene mai a nessuno dei contendenti.

Però se devi difenderti non farlo a metà: combatti deciso e duro fino a che il tuo avversario non sia messo completamente in condizioni di non nuocere.

Io sono un grande estimatore del “dubbio delle idee” e cito spesso una frase di Voltaire a riguardo, ma quando si opera, quando si fa, la regola resta quella insegnatami tanti anni fa: nessuna indecisione.

Si va fino alla meta.

Non farti domande inutili

Questo atteggiamento mentale, che è diventato metodo di lavoro, mi rende brusco in riguardo all’annosa questione tra “etica” e “marketing” in odontoiatria che, tra l’altro, dovrebbe correttamente essere allargata all’intero management: la gestione aziendale dello studio.

Tu, titolare dello studio, puoi decidere di agire come preferisci: anche operare quattro giorni su cinque pro bono se lo desideri e puoi permettertelo.

Però basta ipocrisia: un libero professionista è un individuo che ha aperto un’attività privata, non un servizio pubblico. Per cui è legittimo che da questa debba ricavarne il sostentamento per la propria famiglia e quella dei propri dipendenti.

Il dubbio corretto è quindi ben altro:

voglio gestire la mia libera professione con metodo o no?

Applicare un metodo consente svariati vantaggi, tra cui: il tuo studio opera meglio e in modo più efficiente, con beneficio sia peer te sia per i tuoi pazienti.

Devo essere etico!

Certo, ma questo non è in contraddizione con l’altra domanda:

Devo essere organizzato?

Certo che devi esserlo per il tuo interesse e per quello dei tuoi pazienti.

Essere puntuali è organizzazione e rispetto; fare orario continuato organizzazione e cortesia per i pazienti e così via.

Fai una cosa sola

Lo dice Keller nel suo best seller: Fai una cosa sola.

Non si può essere indecisi su quello che ci piace fare, perché in realtà lo sappiamo bene ed è anche quello che riesce meglio..

Per cui se sei dentista e imprenditore scegli cosa vuoi fare per primo, poi “compra” al mercato del lavoro chi ti da una mano per il resto.

Vuoi fare solo il clinico perché è lì il tuo forte?

Ok assumi o forma un DOM (Dental Office Manager) a cui affidare tutta la gestione organizzativa dello studio. Non è facile trovarlo con le capacità necessarie, o formarne la competenza, ma

è la strada giusta e redditizia.

Hai capito che ami fare l’imprenditore?

Ok usa il tuo talento nel cercare giovani clinici, che amano bucare l’osso e pulire le radici, poi crea un team che ti tranquillizzi dal punto di vista medico.

Così tu potrai sviluppare le tue competenze dove hai più talento.

Quello che non funziona è restare nella mediocrità, fare come la maggioranza: perché forse la virtù sta nel mezzo, ma il successo invece vuole scelte.

Concludendo

Questo postino ha stimolato il tuo interesse? Non lasciarlo raffreddare.

Prendi una decisione, fai il primo passo, sorridi e parti: migliora l’area extra clinica, potenzia il tuo team.

Poi se hai piacere a confrontarti con me, sai dove trovarmi, vero?

Mandami un messaggio o chiamami se vuoi capire come posso esserti utile, forte e piacevole strumento per il raggiungimento dei tuoi desideri.

A presto sentirci

Gaetano

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