In un post precedente abbiamo parlato di radiologia digitale, condividendo l’importanza diagnostica dell’esame endorale e extraorale, TAC in primis.
Oggi parliamo di un argomento correlato: la
fotografia
Come sempre per approfondire argomenti di cui non sono molto competente cerco un esperto.
Fortunatamente conosco il migliore: il
dottor Roberto Favero.

Il dottor Roberto Favero è Laureato in Medicina e Chirurgia, Socio Fondatore SICOI; Socio Fondatore POIESIS e Socio dell’Associazione Italiana Fotografi Professionisti.
Attualmente è docente di “Fotografia clinica” presso la Scuola Superiore Post-Universitaria di Medicina Estetica Agorà di Milano e l’Università di Parma.
Per cui senza dubbio è più che competente in materia.
Buongiorno Roberto, ti definisci un fotografo imprestato alla odontoiatria?
Sì, prima di tutto sono un medico odontoiatra, ma con la grande passione per la fotografia.
Mi dedico alla fotografia odontoiatrica da più di trent’anni.
Tu sei spesso relatore in congressi, quanto è importante fornire una buona documentazione fotografica?
Al giorno d’oggi la documentazione fotografica non deve essere più considerata un optional. La fotografia rappresenta un mezzo diagnostico fondamentale e potremo dire al pari di altre metodiche come l’esame radiografico, la risonanza magnetica etc.
Ritieni la documentazione fotografica una necessità clinica?
Sì, numerose sono le indicazioni ed applicazioni della fotografia in ambito dentale, o se vogliamo in senso lato le applicazioni della fotografia clinica.
Facciamo degli esempi: documentare il paziente prima e dopo il trattamento permette a noi clinici di valutare il risultato ottenuto coinvolgendo non solo il paziente, ma tutto il nostro staff, il laboratorio odontotecnico eventualmente il pubblico.
Nel caso del nostro odontotecnico mi è difficile pensare di poter trasferire verbalmente o per mezzo di uno scritto la quantità di informazioni che la fotografia mi permette di fare (colore, forma, composizione). Dobbiamo anche aspettarci che in caso di contenzioso ci venga richiesta una documentazione fotografica del caso.
Io la vedo anche come strumento di marketing, che ne dici?
Sì, hai ragione Gaetano, la fotografia è uno strumento di marketing favoloso.
Tutti conoscono, ad esempio, lo Smile Design, che ci consente di simulare al computer quello che sarà il risultato finale.
E’ un approccio, questo, che io ritengo fondamentale per comunicare e fidelizzare il paziente, come il mock-up ed il test drive.
Il paziente oggi è molto più attento e preparato; legge riviste, si documenta su internet e desidera conoscere a priori se l’investimento che andrà a fare sarà utile in termini di tempo e denaro.
Ci chiede spesso se abbiamo esperienza di quello che gli proponiamo.
Quando, tramite la documentazione fotografica, presento ai pazienti i casi che abbiamo affrontato e risolto nel nostro studio ottengo uno straordinario impatto emotivo. Ritengo che discutere un piano di trattamento senza far vedere al paziente di che cosa stiamo parlando sia paragonabile ad un relatore che nel suo corso/congresso non usa il videoproiettore.
So che tu ti dedichi anche alla estetica periorale, qui documentare è la prassi?
Sì, quello che ho detto riguardo alla fotografia clinica vale allo stesso modo per chi fa estetica periorale. In quello che ad oggi è uno dei migliori volumi sull’estetica periorale, scritto dall’amico Ezio Costa, il presidente di Poiesis, un intero capitolo è dedicato alla fotografia in medicina estetica.
Il libro lo conosco molto bene e so che il capitolo sulla fotografia è stato scritto da te, non essere modesto
E’ vero, Ezio ha coinvolto molti amici nel libro e a me ha fatto l’onore di trattare l’argomento riguardante la documentazione fotografica.
Roberto ma come si impara a fotografare bene?
Ti rispondo con una frase che Dudu Medeiros, a mio avviso uno dei più bravi e geniali fotografi odontoiatrici, mi ha riferito in occasione di un corso che ho fatto con lui in Brasile, proprio in agosto di quest’anno, 2015.
La passione, prima di tutto, in una data disciplina rappresenta la spinta, il motore.
E’ necessario, poi, applicarsi costantemente.
E’ come suonare uno strumento; si affina di giorno in giorno la sensibilità e la tecnica, si diventa in qualche modo più critici verso se stessi, evitando, così, di ripetere gli errori del giorno prima.
E come impara a fotografare professionalmente un odontoiatra?
E’ fondamentale, comunque, seguire dei corsi specifici.
Come per tutte le altre attività, il tutor, soprattutto, nelle fasi iniziali, rappresenta la guida, insegna quello che è utile sapere con notevole risparmio di tempo e di denaro.
Consentimi una piccola pubblicità; io faccio spesso corsi di fotografia: spesso in ambito Poiesis a Verona o nel mio studio, le date le trovi su l mio sito personale
Roberto Favero Photography
Sono corsi di fotografia odontoiatrica a 360°.
Durante questi corsi, ad ogni sessione teorica segue una sessione pratica da parte di tutti.
Sono giornate molto interattive, durante le quali parliamo di fotografia extra ed intra orale, di presa del colore, di fashion photography etc.
Parlando di strumenti di lavoro, attrezzarsi è complesso?
L’attrezzatura di base che io consiglio, e che consiglia la maggior parte di chi come me tiene corsi di fotografia odontoiatrica, consiste in un corpo macchina (possibilmente reflex), in un obiettivo macro con lunghezza focale di 100-105 mm, e in un flash anulare o meglio twin.
Oggi c’è chi consiglia l’uso di compatte o smartphone, ma per il momento nutro un certo scetticismo per il risultato che questi dispositivi possono offrire, almeno per ora.
Una curiosità, nel tuo corso parli di Smile Design?
Sì, nel mio corso parleremo di Smile Design perchè è tecnica utilissima.
Come ti avevo anticipato, questa tecnica ci permette di simulare al computer il risultato finale.
Oltre ad essere un mezzo di comunicazione importante esso rappresenta un ottimo prodotto di marketing.
Il corso si conclude con l’Emotional Phothography.
Di la verità qui esageri?
No, Gaetano non esagero affatto!
Bene, partiamo da questo punto: in generale la visione di un’immagine crea in tutti noi un’emozione. La fotografia, anche in questo caso ci dà una mano.
Dobbiamo essere capaci di trasmettere ai nostri pazienti ed al pubblico le emozioni che proviamo noi stessi quando valutando un sorriso ne proponiamo le modifiche.
Va da sé che più conosciamo lo strumento, in questo caso la fotocamera, maggiormente saremo in grado di esprimere i nostri stati d’animo, le nostre emozioni coinvolgendo chi ci sta vicino.
Grazie Roberto hai “messo a fuoco” l’argomento fotografia in modo perfetto.
Auguri per il tuo prossimo corso.
Credo di fare inoltre cosa gradita a tutti i medici odontoiatrici che ci leggono inserisco il link per vedere il programma.
Ricordo che sul mio sito www.gaetanotoffali.it sono inoltre presenti altri post dedicati a:
Marketing
Comunicazione
Intervista con l’esperto sulla radiologia digitale.
Intervista con l’esperto sullo sbiancamento.