Premessa
Sembra che oggi l’unico desiderio professionale di una persona sia: guadagnare più soldi.
I centoerotti messaggi pubblicitari dei moderni maghi del marketing promettono clienti nuovi a iosa, fatturati duplicati e similaria.
(Di solito iniziano premettendo cose serie, tipo: “ti svelo il segreto…”)
Lasciamo stare tutta la solita minestra riscaldata dei “i soldi non danno la felicità” o “I soldi sono un mezzo non un fine”, massime super corrette che però partono sempre dalla presunzione che alla base vi siano i soldi.
Io parto invece dall’assunto che pranzo e cena non manchino a nessun dentista e che due soldini in croce riescano a portarli a casa a fine mese.
Un incremento di guadagno non dispiace di certo ad alcuno, ma davvero i soldi sono sempre e per tutti la motivazione primaria della professione?
Non lo credo.
Vuoi fare più soldi?
La regola aurea è risaputa, se vuoi fare tanti soldi con il tuo lavoro deve avere altre persone che lavorano per te e guadagnare dal e sul loro lavoro.
Per cui se vuoi duplicare il tuo fatturato la teoria è facile e le possibili scelte sono essenzialmente due:
- Duplichi il numero di ore in cui la tue poltrone lavorano.
- Rendi più performante il loro impiego svolgendo prestazioni ad alto valore
Non esistono alternative:
o aumentano le ore lavorative o aumenta il reddito orario.
Tutto il resto sono bubbole o fatica.
Bubbole se pensi che per seguire queste strade basti la lettura di un libro o una campagna di web marketing che dica, in modo elegante e sofisticato:
“Vieni a curarti da me che sono bravo/ economico/ bello”
Fatica se vuoi veramente imboccare la strada della crescita economica sostanziosa: perché in molti casi devi metterci un bel impegno e cambiare tanto:
- Più personale competente (e spese di formazione)
- Più spazi operativi (e attrezzature a riempirli)
- Più soldi investiti in tecnologia (dove vai se il digitale non ce l’hai)
- Qualche soldino anche per fare comunicazione e marketing (dire alla gente: ci sono e ti sarò utile!).
La qualità batte la quantità
Il metodo per fare un management migliore in uno studio odontoiatrico non è teoricamente complesso basta utilizzare le regole in uso nelle aziende di successo.
Poi ovviamente questo piano globale di management va sfoltito, perché stiamo parlando di complessità molto minori, uno studio odontoiatrico è una micro azienda, non la Luxottica.
Infine ci si mette anima ed etica, perché i clienti sono primariamente dei pazienti e sulla salute non ci si lucra.
Due o tre colleghi bravi a condurre questo processo manageriale li conosco, è semplice riconoscerli anche per te:
- Non fanno mega proclami e
- Propongono soluzioni solo dopo averti conosciuto, capito, analizzato lo stato dell’arte del tuo studio, la tua azienda, la tua creatura.
Perché oltre alla quantità del guadagno esiste quella cosa che si definisce come qualità della vita, quella che emerge dalla fatidica domanda:
Per tornare a casa felice tu di cosa hai desiderio?
È a questo punto che il tecnicismo non basta più, serve condivisione di sentimenti, mettere da parte l’arte per fare un passo in avanti: conoscere, apprezzare e curarsi della persona che hai di fronte.
La qualità, anche quella della vita, è un concetto chiaro nella mente e complesso a spiegarsi.
Io credo che alla sua base vi siano le persone, quelle che ci stanno attorno.
La qualità della vita inizia dalla qualità di chi ci circonda, gli affetti familiari nella vita privata dal team in quella lavorativa.
Il team
Deve piacerti chi ti lavora accanto!
Ho visto recentemente un filmato interessante in cui si spiegava come si assembla una squadra di Navy Seals (i mega guerrieri galattici dell’esercito USA), prendendo in esame mille parametri e due assi principali:
- La performance (capacità + competenza) da un lato
- La fiducia dall’altro.
(Ti ho fatto uno schema spartano).

Ovviamente la parte bassa del grafico è problematica.
Riquadro a sinistra: se una persona è incapace limita ed ostacola il lavoro altrui, non inserire incapaci.
Riquadro a destra: una persona che abbiamo inserito nel team solo per affetto, amico o parente, avendo basse performance deve essere utilizzata più come controller che come esecutore.
La cosa interessante la scopriamo nella fascia superiore:
Alto a sinistra: le grandi performance di una persona inaffidabile sono un grande problema per la squadra, il team.
Il suo auto centrismo, l’egoismo la rende una mine vagante che può incidere negativamente sul rendimento complessivo del team.
(Sull’importanza del Tucentrismo ci ho scritto un libro e decine di post).
Alto a destra: l’ideale è ovviamente avere dei partner, persone molto preparate e di assoluta fiducia, difficili a trovarsi e formarsi e da tenere strette a se, quando le incontri.
Però il suggerimento di chi crea squadre per andare in battaglia è:
Accetta minor performance, non meno fiducia.
Direi che a pensarci bene, è gran bel suggerimento.
Concludendo
Il primo passo per capire come essere un partner forte al tuo fianco, è realizzare una “diagnosi” accurata del tuo studio e del tuo team.
Di certo ho capacità e competenza per migliorare potentemente il management del tuo studio, liberarti di problemi organizzativi e aumentare la tua redditività, ma questo per chi lo ha fatto tante volte è solo la base di partenza.
Di solito cerco di offrire qualcosa di più: ascoltando i desideri profondi.
Per capire cosa è per te qualità della vita.
Chiamami se vuoi una prima conoscenza, intanto ti anticipo un consiglio:
Non pensare a breve, decidi cosa desideri davvero dalla professione.
È questo il miglior modo per vivere la tua vita professione con felicità.
A presto,
Gaetano