Scrivo poco di web

Non perché ritenga che il web marketing sia inutile, ma perché è argomento in cui poi le azioni esecutive sono da tarare con molta oculatezza, avviso importante: il web costa caro!

Non fosse così tra gli uomini più ricchi al mondo non vi sarebbero Zuckerberg, il creatore di Facebook, che è teoricamente gratis per gli utenti, o i due inventori di Google, anche quello completamente gratuito.

Inoltre il web è ancor oggi il Far West del marketing, un luogo virtuale dove oltre a brava gente ci incontri un bel po’ di banditi.

Perché è facile e poco costoso fare un mini sito, od una semplice landing page e promettere:

“da giungo (errore reale nell’annuncio) a settembre abbiamo aiutato 900 nuovi pazienti”.

Poi cerchi chi vi è dietro e spesso trovi NESSUNO, ovvero non vi sono nomi di persone e non capisci chi sia a farti tale mirabolante promessa e come possa mantenerla.

Io per mestiere, mi iscrivo, chiedo, guardo chi vi è dietro le testimonianze e quasi sempre sento un lieve odore di balle, e non sono di fieno.

Il web è indispensabile

Il che non vuol dire che il web non sia uno strumento utile per ricercare nuovi clienti: lo è.

Il problema è nel fatto che è uno strumento molto potente e non funziona se a manovrarlo non vi sono competenza ed “abili mani”.

Io non so quanto spenda il titolare di Tao Patch in pubblicità web, ma vederlo ogni volta che apro 8Pool (giochino sulla smartphone) mi dice che un algoritmo mi ha scambiato per un dentista e questo è capibile, il settore di attività è quello.

Mi dice inoltre che quel algoritmo è un rompiballe perché alla quarta pubblicità di fila il brand mi risulta assai poco simpatico e che soprattutto il titolare di Tao Patch con me ogni volta butta via dei soldi.

NB stiamo tra l’altro parlando di un prodotto che conosco ed è ottimo.

Il web costa, ad ogni clic, per cui meglio che vi dedichi un vero esperto.

Ai pochi clienti che gestisco io dico sempre di essere un HUB, il mozzo a cui sono collegati una serie di ottimi professionisti selezionati nel tempo, tra cui anche chi si occupa di fare siti e chi di lead generation, ricerca di clienti.

Sono stati i colleghi più complessi da selezionare!

Sulla lead generation poi il Far west è assoluto: tu sei Fort Alamo e fuori c’è il mondo che vuole i tuoi soldi.

Il web arriva dopo

Dopo la diagnosi della situazione dello studio, del suo livello di management organizzativo.

Dopo la definizione della Vision e della strategia operativa da perseguire.

Dopo aver sfruttato appieno il marketing interno, assai meno costoso e comunque redditizio.

Perché il web è uno strumento di marketing, non una strategia.

Un sito oggi è indispensabile, più delle pagine gialle di un tempo, ma non va fatto perché si deve, va pensato e creato per comunicare bene: oltre che i mali che curi, i desideri che avveri.

Una campagna di lead generation fatta bene apre le porte a una dozzina di qualificati clienti al mese, che sono assai meglio di 90 casuali.

Fosse anche vero, non lo è, siamo franchi: davvero uno studio mono professionale normalmente avviato, è in grado di eseguire 90 ore di nuove visite al mese senza mandare in crisi tutta l’organizzazione?

Lo dico simpaticamente: o prima era sede di tornei di briscola tra il team oppure fissa appuntamenti a qualche mese.

Sei pronto?

Un ottima campagna web ti porta nuovi clienti, richiedendoti un certo investimento.

Sei preparato a sfruttare al meglio queste prime visite, con una procedura formalizzata ed efficace di:

  • Accoglienza attrattiva
  • Visita Clinica convincete
  • Transazione persuasiva
  • Mantenimento futuro del paziente?

Sei organizzato per chiudere almeno l’80% dei preventivi che proporrai?

Perché la mia esperienza mi dice che la prima visita quasi mai è organizzata con metodo per realizzarla nel modo più attraente.

Che la media di chiusura preventivi è mediamente del 65%, invece di un auspicabile 80% che invece consegue una segretaria, una DOM preparata e che ha avuto un adeguata formazione in merito.

(Il mio corso al riguardo è sempre fonte di stupore prima e forte cambiamento nelle proprie procedure poi.)

Considerazione finale

Interessati pure al web, alcuni testi utili li trovi nella foto d’apertura e fanno parte della mia personale biblioteca di saggi (che si rinnova costantemente, perché il web oltre tutto è rapido nelle sue evoluzioni).

La strada migliore però resta quella che ripeto un post sì e l’altro anche:

Fai solo l’odontoiatra e l’imprenditore, quello che decide!

Lascia perdere l’illusione di volere fare tutto tu, anche il manager.

Trovati o forma un manager interno, un DOM, che si assuma il carico di tutta l’attività pratica extra clinica, corsi per DOM ve ne sono un sacco ed anche il peggiore è meglio di niente.

Poi organizza lo studio perché sia una macchina che gira al meglio, solo a questo punto rivolgiti al web: allora ne ricaverai beneficio.

Perché sarà strumento che il tuo studio saprà manovrare.

Assieme al tuo consulente di fiducia, se credi.

PS

Ti ricordo che il mio intervento di coach si definisce “Marketing Strategico Breve” perché non servono mesi di lavoro per rendere efficiente uno studio mono professionale composto da un titolare, 2 o 3 collaboratori clinici, un paio di ASO e segreteria.

Serve fornire metodo e formazione idonea a farlo camminare da solo.

A risentirci,

Gaetano

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