Premessa

Piccolo non è bello, anche se gira sul web un post, apparentemente molto condiviso e condividibile che in estrema sintesi afferma:

Basta dare soldi a Amazon che Bezos è straricco, compra invece dai piccoli negozietti locali che ne hanno bisogno.

Io propenderei per un’analisi un pochino più profonda.

Perché Amazon non è il male, bensì il negozio simbolo di un nuovo modo di vendere e di comprare.

Pensare che il suo successo, nonché quello dei tantissimi epigoni, dipenda solo dal prezzo significa barare con la realtà.

La storia è cambiamento

La storia economica e produttiva dell’umanità è scandita da innovazioni che hanno cambiato costantemente il modo di produrre e di vendere prodotti e servizi.

La realtà oggettiva è che nella nostra epoca si vive più a lungo, si lavora meno dei nostri nonni ed i figli invece che essere in fabbrica o nei campi a 10 anni sono fortunatamente ancora a scuola.

Perlomeno in buona parte del pianeta, con la speranza che l’egoismo di noi ricchi occidentali consenta una vita dignitosa anche a quello che ancora è denominato “terzo mondo”.

La psicologia ci insegna che un istinto primario degli individui è la paura dell’ignoto, per cui le novità sono sempre viste con timore.

La storia invece ci ricorda che innovazioni a cui adesso non potremmo rinunciare sono state al tempo oggetto di severe critiche e boicottaggi.

Come avvenne ad inizio ‘800 per l’invenzione dei telai meccanici automatici, accusati di togliere il lavoro ai tessitori manuali… ed ai bambini che con le loro piccole mani ne erano un aiuto usuale.

Altro esempio è la paura che, parliamo di fine ‘800, vedeva nel trattore il declino dell’agricoltura tradizionale, quella con i buoi che da sempre trainavano un aratro con dietro 12 ore al giorno il contadino e anche in questo caso i figli.

Non dimentichiamo che la maggioranza della popolazione era definita come proletariato, che indica: chi di valore possiede solo i figli, per il fatto che possono lavorare anche loro.

Non rimpiango quei bei tempi.

Meglio che siano andati.

(Non dappertutto però, molti capi di vestiario economici lo sono per ragioni di sfruttamento minorile).

Amazon non è il male

Non è corretto affermare che la ragione per cui chiudono le piccole realtà artigianali e locali sono le grandi aziende e che i classici negozi di alimentari li hanno fatti chiudere i supermercati.

Questi non hanno vinto perché avevano i prezzi bassi, ma perché è andato in declino un sistema sociale di madri e casalinghe che potevano dedicare la intera mattina a girare tra i vari negozi.

Eppure nessuno obbliga le persone a servirsi del supermercato, possiamo ancora andare prima dal panettiere, poi dall’alimentari, in drogheria, in macelleria ed infine il venerdì dal pescivendolo.

Tornassimo ad avere disponibile più tempo non lavorativo.

Piccolo non è bello

Però chi possiede una panetteria dagli anni 80 e continua ancora oggi a proporre solo il pane che produceva allora non sta guardando né al passato né al futuro.

Perché il passato ricorda che negli anni ’80 il consumo pro capite di pane era di 84kg a testa l’anno, mentre oggi è di 41kg, mentre il futuro indica un mondo attento a cibi dietetici e salutistici in cui anche il pane si evolve.

  • Allora non sei piccolo: sei cattivo imprenditore.

Invece c’è sempre fila al piccolo negozio pugliese vicino a San Fermo, non per fare un dispetto ai supermercati: il fatto è che li trovi mozzarelle, olive e focaccia speciali.

Non c’entra la dimensione, è l’unicità della proposta che da impulso alla professione.

Piccolo non è bello, diverso sì!

Diverso è bello

Io vivo da solo per cui non sono un gran consumatore di alimenti, eppure ho mescolato antico e moderno comprando cinque litri di olio di oliva online.

È un olio pugliese con tutte le certificazioni a definirlo biologico, spremuto a freddo, insomma di ottima qualità. Lo produce una piccola azienda che praticamente lo vende solo online, credo con molta soddisfazione imprenditoriale.

Volevo un prodotto di valore certificato, buono al gusto e pur di averlo a prezzo onesto e direttamente a casa sono stato disponibile all’ acquisto di una lattina da cinque litri.

(Compro spesso online anche la birra da “contadini prima di birrai” altra piccola azienda, in quel di Avellino)

Online non è il demonio: anzi è un’opportunità fantastica per chi è piccolo!

Parlando di lavoro

Anche lo studio dentistico deve porsi la domanda giusta, che non riguarda mai le proprie dimensioni bensì il senso del proprio agire, la propria Vision:

Perché un paziente dovrebbe scegliermi?

Domanda a cui spesso si risponde solo puntando sull’adeguamento tecnico.

(Mia personale opinione è che lo studio odontoiatrico debba proporsi con sostanza ed immagine molto basata sulle tecnologie digitali).

Dimenticandosi la solita vecchia banalità: che noi scegliamo sempre con i sentimenti.

Argomento che nel mio nuovo libro, “Marketing TUcentrico”, occupa parecchie pagine perché la distonia reale è che nessuno di noi sceglie il proprio medico basandosi sulla ragione (leggendo curriculum, articoli scritti o similaria).

Eppure la gran parte degli odontoiatri riempie di poderose ed inutili informazioni il sito e la visita in studio pretendendo che questi siano gli argomenti attraenti per chi deve scegliere un nuovo odontoiatra.

Non funziona così.

Una proposta

Come funziona lo spiego ed attuo in un modo antico:

facendo il coach verso il futuro.

Ho praticamente smesso di fare corsi generici, da cui i discenti uscivano premiandomi con 9 o 10 di valutazione nel questionario finale, per poi tornare nella routine ed applicare forse il 10% degli strumenti loro forniti.

Adesso tranne due corsi molto specifici:

  1. Online sulla prima visita, fondamentale
  2. Per team del singolo studio sulla comunicazione

Propongo solo la soluzione davvero efficace: vengo da te, ti preparo una DOM, manager abile in tutta l’area extra clinica e poi applichiamo solo una:

Consulenza strategica breve

Si interviene per risolvere.

Nel caso tu abbia qualche insoddisfazione e ne voglia parlare, il primo contatto è sempre amichevole (che significa “non emetto fattura”).

Per cui ricorda la sintesi di questo post:

Non importa se sei grande o piccolo, ma come sei e come agisci per farti conoscere ed apprezzare.

A presto sentirci e vederci

Gaetano

  • MODALITA’ DI CONTATTO
  • Numero Telefonico 3423204997
  • Mail gaetano@ildentistagiusto.it
  • Form richiesta informazioni
  • Profilo Facebook
  • Profilo LinkedIn