Non ascoltare i consigli di nessuno.

Neppure i miei.

Questo lo diceva André Gide e avrà avuto le sue buone ragioni. Io però i consigli dei veri esperti li ascolto sempre con piacere e quando mi sono chiesto:

“Ma come fanno gli odontoiatri a gestire tutta questa radiologia digitale che c’è nello studio?”

A chiarirmi le idee ho chiamato un amico super esperto: Daniele Godi.

Daniele Godi
Daniele Godi

Daniele Godi è Category Manager delle Apparecchiature Digitali presso Revello S.p.A. e, grazie al suo passato di sviluppatore software di imaging radiologico e ideatore della Cone-Beam 3D, è preparatissimo sulla radiologia digitale.

Credo che neppure lui si ricordi quante le serate, conferenze, corsi che ha tenuto sull’argomento.

Ho quindi preso un appuntamento con Daniele, mi sono preparato un po’ di domande e lui cortesemente mi ha risposto.

Ciao Daniele, dimmi la verità, ma la radiologia analogica è proprio morta?

Quasi, vi è ancora l’utilizzo di lastre tradizionali in ambito endorale ma cresce costantemente il numero degli odontoiatri che passa ai sensori digitali o di pellicole ai fosfori per sfruttare il principale vantaggio del digitale, che consiste nella immediatezza e accuratezza della diagnosi.

La radiografia panoramica o teleradiografia è invece ormai quasi completamente digitale.

Come mai oggi i più evoluti studi odontoiatri inseriscono nel loro studio una Cone-Beam 3D?

Il radiografico endorale, utilizzato con un sensore digitale o un sistema ai fosfori, continuerà ad essere un inseparabile compagno di un ortopantomografo o di una Cone-Beam 3D nello Studio Odontoiatrico.

Indipendentemente dalla tecnologia 2D o 3D cresce però l’esigenza del medico nell’avere anche una immediata ed accurata diagnosi extra orale.

Diamo un consiglio sincero, qual è la tipologia di odontoiatra a cui è utile un Cone Beam 3D?

I benefici generati da immediatezza e accuratezza della diagnosi sono tali che, secondo me, ogni studio dovrebbe dotarsi di un ortopantomografo 2D.

Però già gli studi che fanno regolarmente chirurgia implantare,  possono trarre significativi giovamenti dotandosi di una radiologia Cone-Beam 3D.

Acquistare una Cone Beam è un impegno economico rilevante, ma all’odontoiatra non conviene affidarsi ad una ASL o centro esterno?

Sono d’accordo con te, dotarsi di un apparecchio radiologico digitale comporta un investimento significativo.

Affidarsi ad un centro esterno è sicuramente la prima e più semplice opzione, quella che storicamente veniva prescelta in passato.

Negli ultimi anni, però, molti studi hanno iniziato a fornire ai loro pazienti un servizio più attento alle loro esigenze.

Un offerta che insieme alla clinica comprende anche servizi come la radiologia in studio, evita al paziente noiose e costose perdite di tempo.

Questo permette loro di differenziarsi e di fidelizzare i pazienti.

Intendi che i clienti apprezzano questo investimento?

Certo, lo apprezzano molto.

Queste apparecchiature di radiologia sono dotate di software che permettono di migliorare di molto la comunicazione con il paziente, sia per spiegare la patologia, sia per illustrare il piano di cura proposto.

Parlando al paziente e visualizzando parole e concetti che gli appartengono la comprensione aumenta e di conseguenza la propensione all’accettazione della cura è più elevata.

Grazie e allora: bravo bravissimo a ogni studio odontoiatrico che si dota anche di Cone Beam 3D

Gaetano